Ankara ha “tutti i diritti di intervenire” se i curdi non si ritireranno rapidamente a est dell’Eufrate: parola del ministro della Difesa turco Fikri Isik.
Ankara ha “tutti i diritti di intervenire” se i curdi non si ritireranno rapidamente a est dell’Eufrate: parola del ministro della Difesa turco Fikri Isik. I ribelli dell’Esercito siriano libero (Esl), sostenuti da Ankara, hanno strappato la città siriana di Jarablus al confine con la Turchia dalle mani del sedicente Stato islamico. L’obiettivo dell’offensiva turca al suo secondo giorno è non solo colpire i jihadisti ma anche contrastare i curdi nel nord della Siria. “Al momento non si sono ritirati, seguiamo con grande attenzione questo processo”, ha aggiunto Isik. La Turchia ha sferrato il suo attacco in territorio siriano con l’aviazione, i carri armati e l’artiglieria pesante con il sostegno delle forze della coalizione internazionale a guida americana. L’incursione dei carri armati turchi ha creato tensioni con Damasco, il ministero degli Esteri siriano aveva ammonito Ankara “Questa è una violazione della nostra sovranità”.