Ad Aleppo, nel nord della Siria, gruppi ribelli e forze governative continuano a combattere a dispetto della tregua di tre ore annunciata dalla Russia per la consegna degli aiuti…
Ad Aleppo, nel nord della Siria, gruppi ribelli e forze governative continuano a combattere a dispetto della tregua di tre ore annunciata dalla Russia per la consegna degli aiuti umanitari.
Andrea Riccardi: In #Siria e ad #Aleppo è finita l'umanità https://t.co/q7IdOzXtRe
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fam_cristiana) 11 agosto 2016
I siti di informazione vicini all’opposizione denunciano un attacco con gas tossici sul distretto Zabadiya controllato dai ribelli. Sganciati barili bomba contenenti cloro, almeno quattro le vittime, tra cui una donna e il suo bambino. Oltre 50 i feriti. Diverse persone hanno avuto difficoltà respiratorie.
Secondo l’Onu ci sono prove a sostegno di questo attacco: “Non sta a me stabilire cosa è successo ma ci sono diversi elementi che tendono a confermare che la città di Aleppo sia stata effettivamente colpita da un attacco chimico. Ci sono indagini in corso, se fosse così si tratterebbe di un crimine di guerra”, ha detto l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura.
#Aleppo: le Nazioni Unite chiedono una tregua di almeno 48 ore https://t.co/tiOHX4e9RRpic.twitter.com/AsYmOE42TI
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 10 agosto 2016
L’Onu ha chiesto una nuova tregua umanitaria di 48 ore. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un convoglio di camion con aiuti per la popolazione è entrato nei quartieri occidentali di Aleppo in mano alle forze del regime dove vivono 1,2 milioni di persone. In 250mila si trovano nei quartieri orientali in mano ai ribelli. Persone intrappolate in una città in guerra, divisa e ridotta in macerie dai bombardamenti.