Provocatore, volgare, ultrapopulista, Donald Trump ha condotto fin qui la sua campagna elettorale per la presidenza americana sotto il segno del fare scalpore e sollevare…
Provocatore, volgare, ultrapopulista, Donald Trump ha condotto fin qui la sua campagna elettorale per la presidenza americana sotto il segno del fare scalpore e sollevare polemica.
Una strategia che finora ha pagato. Ma ci sono dei limiti che nella terra delle libertà non possono essere valicati e questo è valido anche per Trump, che ha toccato un nervo scoperto americano, attaccando i genitori del militare Humayun Khan, soldato americano di fede musulmana, morto in Iraq.
E riferendosi poi alla madre del soldato, ha detto:
“Sembrava che non avesse niente da dire. O forse non ha parlato perché non le è permesso».
Storcono il naso i musulmani d’America, come lo storcono gli immigrati ispanici, quanco il candidato repubblicano torna sulla promessa di costruire un muro al confine con il Messico:
“Quando il Messico ci invia la sua gente, non ci manda i migliori. Ci manda gente che ha solo problemi e che porta qui da noi questi problemi”.
Originali anche le sue proposte in politica estera, come quella di incontrare il dittatore nord coreano Kim Jong-un per fermare il programma nucleare del Paese:
“Parlerei con lui, non avrei nessun problema a parlare con lui”, aggiungendo che farebbe pressioni sulla Cina, l’unico importante alleato diplomatico ed economico di Pyongyang, perché si impegni a trovare una soluzione:
A Papa Francesco che gli dice, chi costruisce muri non è cristiano, lui risponde:
“Se l’Isis attaccasse il Vaticano, che come tutti sanno è il massimo trofeo a cui aspira l’Isis, posso garantirvi che il Papa si augurerebbe soltanto e pregherebbe perché Donald Trump fosse presidente”,
Alla rivale, Hilary Clinton non ha fatto sconti:
“Come pùo soddisfare il suo Paese se non è in grado di soddisfare suo marito?”.
Affermazione con cui Trump ha raggiunto lo scantinanto del dibattito politico.
Lui però si dice sicuro di quello che fa. E non ha nessuna intenzione di cambiare stile.