Rio 2016: il rischio di un'Olimpiade senza eredità

Rio 2016: il rischio di un'Olimpiade senza eredità
Di Euronews
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Tutto è pronto a Rio de Janeiro per la XXXI edizione dei Giochi Olimpici.

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Tutto è pronto a Rio de Janeiro per la XXXI edizione dei Giochi Olimpici. O quasi. Sembra passato un secolo dal 2009 quando, a Copenhagen, la città brasiliana venne scelta per ospitare l’evento che simboleggia lo spirito dello sport.

Le condizioni della città, a poche ore dall’appuntamento che coinvolgerà 206 nazioni, suscitano quantomeno perplessità.

Nonostante l’enorme esborso di denaro e un budget praticamente raddoppiato, diverse strutture restano incomplete.

Gli alloggi del villaggio olimpico sono decisamente
spartani. Troppo, dicono in molti. La squadra australiana, la prima a giungere a Rio, ha dovuto fare i conti con stanze non finite, oltre a subire il furto di laptop e divise. Il Coni è stato costretto a far intervenire urgentemente muratori, eletticisti e idraulici perché gli appartamenti destinati all’Italia venissero terminati in tempo.

Ma le polemiche non riguardano solo lo stato delle infrastruttre olimpiche. Scontri e proteste hanno accompagnato il percorso della torcia perché in tanti giudicano queste Olimpiadi un inutile sperpero di denaro: assieme ai giochi sono arrivati i tagli allo Stato sociale, la demolizione di alcune favelas e il rincaro dei prezzi dei biglietti dei mezzi pubblici. In un Paese in piena crisi finanziaria e istituzionale, l’organizzazione di un simile evento è vista soltanto come l’ennesima occasione per sprechi e corruttele.

A questo si aggiungono i problemi di salute per gli atleti: le acque libere in cui si svolgeranno le gare (la baia di Guanabara) risultano altamente inquinate, con quantità abnormi di virus e batteri.

Sui giochi pesa anche l’incubo Zika: diversi gli atleti, tra cui molti golfisti, che hanno preferito rinunciare all’evento. Per prevenire il contagio, il governo brasiliano ha distribuito gratuitamente circa nove milioni di preservativi. Di questi, 450mila sono stati destinati agli atleti. L’Organizzazione mondiale della Sanità chiede invece astinenza per otto settimane dopo la fine delle Olimpiadi e e il rientro in Patria.

A completare il quadro, già poco tranquillizzante, la questione sicurezza. Il timore di attentati da parte di estremisti di matrice islamica resta elevato. Ma a Rio c‘è anche un irrisolto problema di delinquenza locale. 85.000 gli agenti che verranno schierati durante le Olimpiadi (quasi il doppio rispetto a quelli impiegati durante Londra 2012), mentre ai turisti viene consigliato di non opporre alcuna resistenza in caso di rapina. Amnesty International intanto ha denunciato la polizia ritenuta colpevole, dal 2009 ad oggi, di oltre 2.500 omicidi.

Da ultimo: la vicenda della squadra russa, accusata di doping di Stato. 67 finora gli atleti che sono stati esclusi dalle competizioni. Ma le sorprese potrebbero non essere finite, mentre Putin parla apertamente di discriminazione e organizza una specie di Olimpiadi alternative.

Su Rio 2016 già pesa la condanna delle Organizzazioni non governative. Nessuna delle promesse fatte per ottenere i Giochi – dicono – è stata rispettata: il divario tra le diverse classi sociali sembra essersi perfino ampliato e i diritti umani fondamentali (in particolari modo quelli dei bambini) continuano a non essere rispettati.

La XXXI edizione dei Giochi olimpici potrebbe, a conti fatti, rivelarsi un’opportunità persa, un evento senza alcuna eredità.

Euronews ha approfondito la questione con Carlos Caceido, specialista olimpico per la sicurezza a Rio 2016.

EN: Carlos, l’organizzazione last minute di questi Giochi olimpici sta preoccupando parecchio. Il Brasile è pronto per ospitare un evento della portata dei Giochi? E’ preoccupato?

CACEIDO: “Non è la prima volta che Rio organizza un evento internazionale. Ha ospitato la Coppa del Mondo di calcio e ogni anno organizza il Carnevale. Quello che sarà fatto sarà di dispiegare un imponente numero di polizia e militari in ogni luogo olimpico sensibile. Posso dire che la città è organizzata a livello di sicurezza e credo che sia in grado di garantirla. Ovviamente, c‘è la possibilità che qualcuno venga derubato per le strade di Rio de Janeiro, ma in generale credo che il Brasile abbia i mezzi e gli uomini per garantire la sicurezza durante i Giochi Olimpici.

EN: Carlos, ha appena accennato alla criminalità in Brasile. La leggenda del calcio Rivaldo, ha consigliato alla gente di stare lontano dai luoghi olimpici, per evitare possibili violenze. Quali sono i suoi consigli ai turisti che visiteranno Rio?

CACEIDO: “Il livello di sicurezza che ho potuto constatare la scorsa settimana era abbastanza significativo. Ogni cento metri, potevi vedere polizia e soldati per le strade. Credo sia un buon deterrente contro la criminalità. Certo, se ti spingi in aree pericolose e poco protette, come alcune Favelas, allora stai cercando dei guai…”.

EN: I residenti stanno protestando da tempo contro il costo eccessivo e la mancanza di sicurezza ai Giochi. Crede che gli abitanti di Rio potranno sabotare l’Olimpiade?

CACEIDO: “Abbiamo già visto alcune proteste. C‘è un piccolo gruppo che sta tentando di organizzare qualcosa per i Giochi. Quello che posso dire è che se ci saranno manifestazioni, saranno di poche centinaia di persone. Non stiamo parlando delle migliaia di persone che scesero in piazza nel 2013 per la Confederations Cup o l’anno dopo per la Coppa del Mondo.”

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EN: Il segretario municipale della salute di Rio, Daniel Soranz, ha detto che Zika non è piu’ un problema per chi andrà in Brasile, in quanto il virus si è depotenziato negli ultimi mesi. Ma onestamente, porterebbe la sua famiglia a Rio?

CACEIDO: “In primis, non c‘è la certezza al 100% del legame tra Zika e la microcefalia. Seconda cosa, l’85% dei casi di Zika sono concentrati nel Nord Est del Brasile, nello stato del Pernambuco. Sono davvero pochi i casi che abbiamo rilevato a Rio ultimamente. Terzo, siamo in inverno in Brasile: questa stagione non è certo terreno fertile per le zanzare, specialmente se paragonato all’estate. Devo dire che il problema è in fase di stallo da tre mesi a questa parte, tanto che il focus principale di questi Giochi ora si concentra sulla sicurezza, piu’ che su Zika”.

EN: Sicurezza ma non solo. I politici fanno molte promesse, ma sfortunatamente spesso non riescono a mantenerle. Mi riferisco in particolare alle acque reflue della Baia di Guanabara. Pensa che avranno un impatto sui Giochi?

CACEIDO: “L’obiettivo di ripulire tutto è fallito. E questo è dovuto alla crisi fiscale che ha colpito il Brasile e Rio in particolare. Non escludo che potranno esserci delle complicazioni dell’ultimo minuto, ma penso che i luoghi olimpici verranno ripuliti ogni volta che sarà necessario. Ripeto, in generale credo che tutto sarà ok, tranne qualche guaio dell’ultimo minuto”.

EN: Il Brasile sta passando la sua peggiore crisi economica recente. Questi Giochi aiuteranno il Paese o lo affosseranno?

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CACEIDO: “L’intenzione è quella di rendere meno dolorosa la recessione. In termini di infrastrutture, ci saranno alcuni benefici nel medio e lungo periodo, ma questi Giochi olimpici avranno un impatto davvero poco significativo sul PIL, meno dell’1%”.

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