Non provate a toccare la Corsica e i corsi, questo il messaggio inviato all’Isil dagli indipendentisti del Fronte di liberazione nazionale corso del 22 ottobre .
Non provate a toccare la Corsica e i corsi, questo il messaggio inviato all’Isil dagli indipendentisti del Fronte di liberazione nazionale corso del 22 ottobre .
Il gruppo clandestino , che ha ufficialmente abbandonato la lotta armata, rimette il passamontagna e scrive un comunicato per lanciare un avvertimento ai terroristi islamici.
In caso di attentato sull’isola, l’FLNC-22 ottobre, che ha già dimostrato in passato di saper maneggiare le armi, promette una risposta determinata.
Tensioni intercomunitarie
In Corsica c‘è già stato un periodo di tensione intercomunitaria alla fine dell’anno scorso, con la devastazione di una sala da preghiera islamica in risposta all’agguato teso a una squadra di pompieri che interveniva in seguito a una chiamata in un quartiere di Ajaccio abitato maggioritariamente da immigrati maghrebini.
Nel comunicato il movimento clandestino corso declina ogni responsabilità rispetto a quei fatti, ma chiede ai musulmani di Corsica di prendere chiaramente posizione contro l’Islam radicale denunciando chi, sull’isola, potrebbe esservi implicato.
‘Come un boomerang’
Da parte sua, l’FLNC-22 ottobre rivela di aver già fornito informazioni che hanno permesso di evitare un attentato sul suolo francese. E critica la politica del governo e il suo interventismo militare a livello internazionale che, si legge nel comunicato, gli sta ritornando addosso come un boomerang.
Chiudere le moschee fondamentaliste in Corsica
Il parlamento regionale corso ha adottato una risoluzione che chiede allo stato di chiudere i luoghi di culto sospettati di fondamentalismo sull’isola.
Lo spettro del conflitto intercomunitario
In Francia vive la più grande comunità musulmana dell’Europa occidentale, stimata fra il 5 e il 10% della popolazione totale del paese.
Dopo l’attentato di Nizza e il sacerdote sgozzato in Normandia in piena Messa, l’angoscia del governo francese è che si possa creare una situazione incontrollabile di scontro. Da qui i continui messaggi di moderazione.
Nel timore di problemi per l’ordine pubblico sono state anche vietate, o ridotte, le manifestazioni in omaggio alle vittime degli attacchi di questo mese.