David Cameron fa un bagno di umiltà e gioca l’ultima carta: parlare a cuore aperto ai britannici – a due giorni dal voto sulla Brexit – in un appello accorato, dopo quello dal numero 10 di Downing Str
David Cameron fa un bagno di umiltà e gioca l’ultima carta: parlare a cuore aperto ai britannici – a due giorni dal voto sulla Brexit – in un appello accorato, dopo quello dal numero 10 di Downing Street, lo ha fatto a Bristol. Ultimi fuochi di una campagna referendaria cha ha diviso e intossicato il Regno Unito.
Così il premier: “Saremo più forti. Se usciamo dall’Unione indeboliremo il nostro Paese e ridurremo le nostre potenzialità. Restando dentro, saremo più sicuri perché lotteremo meglio contro il terrorismo, la criminalità e i cambiamenti climatici. Ma soprattutto saremo più ricchi perché avremo un facile accesso a un mercato di mezzo miliardo di persone. Creando impiego e investimenti. Sono cose di cui le nostre famiglie hanno bisogno”.
Anche vecchie glorie fra i conservatori, come l’ex premier John Major, si sono spese per restare dentro l’Unione: “I turchi negoziano da 30 anni l’adesione all’Europa e non credo che ne faranno parte ancora per un paio di decadi. O forse non ci entreranno mai. Anche se entrassero però, noi non siamo nello spazio Schengen. Se Ankara aderisse all’Unione non è che di colpo 77 milioni di turchi si trasferirebbero in un colpo solo nel Regno Unito”.
La partita, secondo esperti e analisti vari, è ancora aperta. Il fronte del sì all’Europa, un po’ per i timori dell’ignoto, un po’ forse per l’emozione suscitata dall’agguato di Birstall, dove è stata assassinata la deputata Jo Cox, riprende quota in certe previsioni: i mercati tirano un sospiro di sollievo e sembrano crederci.