Ucciso per errore.
Ucciso per errore. L’esercito israeliano ammette che Mahmoud Badran, il 15enne palestinese colpito su un’autostrada accanto a Ramallah in Cisgiordania, non era coinvolto nell’attacco agli automobilisti.
I militari erano intervenuti dopo la segnalazione che tre persone lanciavano sassi e bottiglie incendiarie contro auto israeliane.
“Quando siamo arrivati sulla scena del delitto, le truppe israeliane hanno impedito alle ambulanze arabe di raggiungere la scena – spiega Rafat Badran il padre del ragazzo – Le persone ferite sono state lasciate a terra sanguinanti e Mahmoud è morto. Quando abbiamo cercato di avvicinarci, i militari ci hanno puntato le armi contro ed erano pronti sparare su un gruppo di circa 100 persone”.
Mahmoud viaggiava in auto assieme ad altri palestinesi, rimasti feriti. E mentre il ministero della Difesa israeliano annuncia un’indagine, l’Autorità nazionale palestinese sostiene sia la risposta del premier Netanyahu alla proposta francese, accolta dall’Unione europea, di una conferenza di pace internazionale.