Piccoli, ma tanti: la Francia alla vigilia degli Europei di calcio e in apertura della stagione turistica è un campo di battaglia tra governo, aziende pubbliche e…
Piccoli, ma tanti: la Francia alla vigilia degli Europei di calcio e in apertura della stagione turistica è un campo di battaglia tra governo, aziende pubbliche e sindacati.
La CGT in particolare, il principale sindacato francese, insieme a Force Ouvriere ed altri alterna le agitazioni nei diversi settori: in mattinata scioperava appena l’8% del personale ferroviario, traffico quasi regolare ma è un quasi che pesa in termini di alea, per i passeggeri.
Tantopiù che a questo si somma l’agitazione nel trasporto locale di alcune città, e la nuova rottura dei negoziati di Air France, con i piloti che tornano a incrociare le braccia da sabato.
Alcune raffinerie sono ancora bloccate, e anche se non c‘è penuria di carburante la situazione pesa sul trasporto.
Non è un bel biglietto da visita per la Francia, e in particolar modo a Parigi dove sono in sciopero gli operatori ecologici in alcuni quartieri. Con conseguenze abbastanza ovvie:
“Il cliente sente l’odore e non viene, vi immaginate che possa bere tranquillamente un caffè con questo odore?”, si chiede un barista, mentre un’automobilista dice di aver visto una colonia di ratti dirigersi verso una casa di riposo.
In mattinata si è verificato anche un breve blocco, forse un’avvisaglia, dei mercati generali parigini.
Gli aspetti specifici ai settori del trasporto convergono nel calderone della protesta contro la legge sul lavoro, sulla quale il governo punta tutto per salvare quel che resta della credibilità dopo aver già dovuto far marcia indietro su una riforma costituzionale.