La leggenda delle boxe, e non solo della boxe, aveva 74 anni
L’ex campione del mondo dei pesi
massimi Muhammad Ali è morto in un
ospedale di Phoenix, in Arizona. Aveva 74 anni.
Soprannominato ‘Il più grande’, il pugile, che molti considerano il maggiore sportivo di tutti i tempi, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 soffriva da 30 anni del morbo di Parkinson ed era stato ricoverato il 2 giugno.
Pochissime da anni le sue apparizioni pubbliche, e nelle più recenti era apparso sempre più sofferente e fragile.
Il morbo di Parkinson di cui era affetto fu rivelato al mondo dal tremore delle mani mentre accendeva la torcia olimpica nel
1996, ai Giochi di Atlanta. Alcuni esperti sostengono che la malattia possa essere
stata causata dai colpi presi sul ring.
Eppure Muhammad Ali era rimasto attivo a lungo come figura pubblica. Nonostante la sofferenza soltanto negli ultimi anni si era del tutto ritirato a vita privata.
La sua traccia resta indelebile, non solo in quanto sportivo e campione, ma anche come una delle personalità più rilevanti e
influenti del XX secolo, forse una tra le figure oggi più riconoscibili in tutto il mondo.
Divenne un simbolo per il movimento di liberazione dei neri negli Stati Uniti durante gli anni ’60, anche per aver sfidato
il governo americano, opponendosi all’arruolamento nell’esercito per motivi religiosi. E’ stato sposato quattro volte e ha avuto 9 figli.