Germanwings un anno dopo, il dolore e la collera dei familiari delle vittime

Il 24 marzo di un anno fa l’impensabile: il volo 9525 della compagnia tedesca Germanwings si schianta sulle Alpi francesi per un’azione deliberata del copilota.
Sin da ieri sono cominciate le prime cerimonie di commemorazione per i familiari delle persone decedute. A Barcellona, da dove era decollato l’Airbus, si sono riunite oltre 600 persone, parenti ed amici delle 50 vittime spagnole.
“Vogliamo evitare che altre famiglie siano costrette a vivere la terribile situazione che abbiamo vissuto noi. E vogliamo che la società e i governi prendano coscienza della necessità di occuparsi di ciascuno di noi” ha detto Silvia Chaves dell’associazione famiglie delle vittime.
L’altra cerimonia di rilievo è quella prevista a Düsseldorf, dove il volo della compagnia low cost non è mai arrivato: 72 le vittime tedesche dello schianto, avvenuto nelle Alpi dell’Alta Provenza, in un punto, a 1.500 metri d’altitudine, dove oggi soltanto alcune decine di persone potranno recarsi. La casa madre Lufthansa non ha ancora terminato di pagare le indennità che molte delle famiglie delle vittime considerano insufficienti.
Sul volo c’erano 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio, compreso Andreas Lubitz, la cui famiglia non sarà presente alla cerimonia in Alta Provenza. Dopo il disastro aereo è emerso che l’uomo, 27 anni al momento della morte, era afflitto da gravi problemi psicologici. Un fatto che non aveva impedito che si trovasse alla guida dell’aereo.