In tanti continuano a sperare di poter prendere la rotta dei Balcani, senza sapere che da mercoledì è chiusa.
La tesione al campo profughi di Idomeni è sempre alta. L’attesa, il freddo e la fame sono spesso all’origine di discussioni e liti.
Sullo sfondo l’incertezza su come proseguire il cammino, in tanti continuano a sperare di poter prendere la rotta dei Balcani, senza sapere che da mercoledì è chiusa.
“Alcuni prendono 4 – 5 paia di scarpi altri niente. E come sempre ci sono delle liti, le persone lottano per le scarpe. Quando distribuiscono cibo o altre cose ci sono sempre liti”, racconta un ospite del campo.
“Il governo greco vi informa che le frontiere tra la Grecia e la Macedonia sono chiuse. Ha predisposto cibo e servizi medici in nuovi locali adibiti all’accoglienza. Invitiamo alla cooperazione”. Con questo volantino informativo le autorità tentano di rilocalizzare i 14 mila profughi a Idomeni, in altri centri. Da lunedì l’Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia non ha più lasciato entrare alcun migrante dalla Grecia.