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Tennis, caso Sharapova: no sconti dalla WADA

Tennis, caso Sharapova: no sconti dalla WADA
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Di Cinzia Rizzi
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Ha sconvolto il mondo dello sport l’annuncio di Maria Sharapova, trovata positiva a una sostanza illecita durante gli ultimi Australian Open.

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Ha sconvolto il mondo dello sport l’annuncio di Maria Sharapova, trovata positiva a una sostanza illecita durante gli ultimi Australian Open. E l’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha promesso che non farà sconti all’ex numero 1 del mondo, visto che il “Meldonium” è stato aggiunto proprio quest’anno alla lista delle sostanze proibite, perché in grado di migliorare le prestazioni.

“Non si può parlare di ‘punta dell’iceberg’, perché ho la sensazione che i test positivi al Meldonium che abbiamo trovato siano già l’iceberg stesso”, ha spiegato il Craig Reedie, Presidente della Wada. “Pare sia una droga abbastanza usata in quella parte del mondo, ma noi l’abbiamo scoperto, quindi possiamo dire che il sistema funziona”.

Non ha convinto la scusa della tennista russa, che ha parlato di un trattamento con il farmaco incriminato che dura da ormai una decina d’anni.

“Uno dei problemi è che l’uso del Meldonium a scopo terapeutico non è a lungo termine”, dichiara Dick Pound, ex numero 1 della WADA. “Lo si prende per qualche settimana o qualche mese al massimo, ma non per 10 anni di fila”.

La Sharapova, che nel frattempo ha già perso diversi sponsor milionari, rischia ora fino a due anni di squalifica.

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