Pur provando a mantenersi più neutrale possibile, la Banca d’Inghilterra non può chiamarsi fuori dal dibattito sulla Brexit. Questo martedì tutti i
Pur provando a mantenersi più neutrale possibile, la Banca d’Inghilterra non può chiamarsi fuori dal dibattito sulla Brexit. Questo martedì tutti i riflettori erano puntati sul governatore Mark Carney, interrogato al Parlamento sulle conseguenze per l’economia britannica di un’uscita di Londra dall’Unione europea.
Ci possono essere livelli di attività economica più bassi a causa del grado di incertezza che andrebbe a colpire gli investimenti e la spesa delle famiglie
La risposta non lascia spazio a interpretazioni: “Ci possono essere conseguenze di breve termine per l’attività economica del Regno Unito e perciò maggiori pressioni al ribasso sui prezzi. E, potenzialmente, altre reazioni di compensazione negative”, ha detto Carney, pur evitando di prendere posizione sul voto. “Ci possono essere livelli di attività economica più bassi a causa del grado di incertezza che andrebbe a colpire gli investimenti e la spesa delle famiglie“, aggiunge.
Numerose banche e istituzioni finanziarie direbbero addio alla City londinese, aggiunge Carney: negoziare accordi di mutuo riconoscimento delle regole con Bruxelles, infatti, richiederebbe tempo. A dare cifre più precise, intanto, ci pensano gli analisti di Oxford Economics: in caso di Brexit il Pil britannico si ritroverebbe decurtato dell’1,3% in due anni.