Migranti, dalla Commissione Ue una road map per salvare l'area Schengen

Migranti, dalla Commissione Ue una road map per salvare l'area Schengen
Di Arianna Sgammotta
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Gli attuali controlli ai confini interni tra i Paesi europei dovranno essere rimossi al più tardi entro il prossimo dicembre. A due giorni dal Summit

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Gli attuali controlli ai confini interni tra i Paesi europei dovranno essere rimossi al più tardi entro il prossimo dicembre. A due giorni dal Summit tra Unione europea e Turchia dedicato all’emergenza migranti, la Commissione europea ha presentanto un calendario di azioni per il ripristino dell’Area Schengen.

A cominciare dall’attivazione, al massimo entro l’estate, della guardia comune di frontiera. “Non possiamo garantire la piena libertà di circolazione interna se non siamo in grado di controllare i nostri confini” ha dichiarato il Commissario Avramopoulos, che ha poi ricordato “L’Europa accoglierà le persone che hanno bisogno di protezione internazionale, mentre le altre saranno rimpatriate”.

Da Bruxelles arriva anche la richiesta alle capitali europee di sostenere il piano di aiuti alla Grecia, dove da Gennaio si sono contati oltre 126 mila arrivi sul totale dei 135, 711 registrati in Europa.

Una richiesta supportata anche dall’Agenzia Onu per i rifugiati che venerdì ha presentato una lista di suggeriementi per aiutare i 28 Stati membri a superare l’impasse attuale. Tra questi l’ottimizzazione degli hotspot e degli accordi di rimpatrio.

“Siamo stanchi di sentire dire dai leader europei che quelli che arrivano in Grecia sono migranti economici. La verità è che il 48% delle persone arrivate in Grecia sono siriani, per lo più provenienti da Aleppo” ha dichiarato il Direttore dell’ ufficio europeo dell’Agenzia Onu per i rifugiati Vincent Cochetel, che ha aggiunto:“Dalla riunione di lunedì ci aspettiamo un accordo tra Unione europea e Turchia, così come notizie positive sull’implementazione del Piano d’Azione er la Turchia approvato dai 28 Stati membri”.

Nodo centrale del summit di lunedì sarà proprio il nodo dei rimpatri dei cosiddetti migranti economici dalla Grecia alla Turchia, un punto sul quale Bruxelles insiste ormai da mesi.

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