Quando ha visitato per la prima volta la città di Akçakale in Şanlıurfa, vicino al confine siriano, Hatice Okur è stata presa dallo sgomento vedendo
Quando ha visitato per la prima volta la città di Akçakale in Şanlıurfa, vicino al confine siriano, Hatice Okur è stata presa dallo sgomento vedendo in quale situazione si trovavano madri e bambini orfani di guerra.
Ha deciso allora di fondare un’organizzazione che potesse aiutarli: la Dilruba Houses Aid Foundation.
Attraverso cui è riuscita a ottenere questo vecchio ospedale che conta 60 camere ed è in grado di ospitare più di un centinaio di persone.
È qui che vedove e orfani trovano la forza per ricominciare.
Mahira Abdayun è una profuga siriana arrivata in Turchia dopo aver perso il marito in un bombardamento. Ha 4 bambini.
0:35 sot Mahira Abdayun. Syrian refugee
“Una volta che l’esercito governativo è entrato nei villaggi vicini a Idlib, sono iniziate le rappresaglie e mio marito e mia figlia sono morti nel corso di un bombardamento. Ero con loro, sono morti sotto i miei occhi. Questo mio figlio era nelle braccia del padre. Ho deciso di venire qui in Turchia”.
Il centro ospita 80 orfani e 20 vedove. I bambini ricevono una scolarizzazione di base, imparano a leggere e a scrivere, giocano. Apprendono anche le basi della lingua turca.
“Se si racconta una storia e si pronuncia la parola papà ne risentono immediatamente, così come quando un rumore sordo irrompe durante la lezione prendono paura. Il confine è lì di fronte a noi e sentiamo spari di continuo, i bambini sono spaventatissimi. Piangono. Sono situazioni difficili, spero che si possano fare dei progressi quanto prima”.
Trovare i finanziamenti per il centro non è facile, ma Hatice Okur è ottimista e ha molti progetti.
“Abbiamo un asilo per i più piccoli, pensiamo di aprire una scuola e vogliamo organizzare corsi per apprendere un mestiere. Una volta che i bambini sono cresciuti, invitiamo le madri a trasferirsi in un vero appartamento per cercare di iniziare una nuova vita. Imparando il turco, queste donne saranno capaci di destreggiarsi meglio nella vita di tutti i giorni. Questo è il nostro obiettivo”.
Vedove e orfani rappresentano una delle conseguenze peggiori della guerra civile in Siria. Alcune Ong cominciano a affrontare solo adesso il problema.
