Dopo il supermartedì Trump e Hillary sono ormai i candidati più forti

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Nel supermartedì, la giornata più importante delle nomination statunitensi, Donald Trump e Hillary Clinton si sono confermati i due nomi più forti

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Nel supermartedì, la giornata più importante delle nomination statunitensi, Donald Trump e Hillary Clinton si sono confermati i due nomi più forti del pacchetto di candidati.

Adesso sono sotto pressione per dimostrare che sono capaci di unificare i voti nei rispettivi campi ed evitare una emorragia di consensi a favore dell’avversario, qualcosa che potrebbe danneggiarli il prossimo 8 novembre, data delle elezioni.

Trump si è dimostrato più forte in sette stati. Dal profondo sud fino al nord, nel Massachussets.

I successi della Clinton in sette stati, pur rimanendo delle vittorie nette e abbastanza prevedibili sono stati favoriti soprattutto dall’elettorato afro-americano in posti come l’Arkansas, dove sia lei che suo marito, l’ex presidente Bill Clinton, hanno iniziato la loro carriera politica.

E per capire meglio la posta in gioco abbiamo nostro ospite il professor Peter Trubowitz della London School of Economics, specialista di politica americana.

Euronews: “Professore, possiamo dire a questo punto che la corsa di novembre sarà fra i candidati Donald Trump e Hillary Clinton?”

Peter Trubowitz: “Credo che sia ancora troppo presto per darlo per certo, ma entrambi hanno ottenuto vittorie importanti. Trump ha portato a casa degli stati moderati, repubblicani. La Clinton è andata molto bene nel profondo sud, come previsto, ma si è anche imposta in uno stato come il Massachussets. Sanders ha vinto in Vermont, ma avrebbe avuto davvero bisogno di vincere proprio in Massachussetts. Nel caso di Trump credo che ciò che vedremo da parte di Cruz, Kasich e Rubio è il tentativo di impedire a Trump di conquistare un numero magico di delegati tale da forzare una conferenza repubblicana negoziata”.

Euronews: “Lei ha scritto a proposito del fattore Trump in queste elezioni. Alla gente fuori dagli Stati Uniti sembra impossibile che qualcuno talmente estremista abbia ottenuto questi risultati. Che cosa sta succedendo in America? Sembra che più Trump esageri più raccolga consensi. Perché?”

Peter Trubowitz: “Credo che la cosa da tenere in mente quando si parla di Donald Trump, è che lui sta battendo molto sulla paura e sul risentimento degli americani e sull’antipolitica, sul come Washington operi, e a favore di chi. Negli Stati Uniti c‘è una stagnazione, le diseguaglianze crescono e sempre meno americani hanno fiducia in Washington, soprattutto in campo repubblicano dove solo il 6% degli elettori sembra aver fiducia nella politica dell’amministrazione federale. Queste persone credono anzi che questa sia al soldo degli interessi di una élite di gente ricca e potente. Donald Trump corre contro questa élite e lo fa da indipendente che non ha bisogno del denaro di nessuno. Un indipendente nel senso che è fuori dall’establishment della capitale e credo sia questo che lo fa amare dagli elettori repubblicani.”

Euronews: “Se fosse lui il candidato riuscirebbe a conquistare un elettorato su vasta scala?”

Peter Trubowitz: “Credo che sia una domanda a cui nessuno ha la risposta. Siamo in un territorio sconosciuto e non credo che bisognerebbe fidarsi di chi dice di avere una risposta. Voglio dire che questo signore, Trump, piace a una larga fetta di repubblicani. Indipendentemente dal fatto che possa sedurre elettori indipendenti o moderati. Credo che il verdetto sia incerto”.

Euronews: “A proposito di Hillary Clinton: dov‘è più vulnerabile? Trump dice che “è stata lì per troppo tempo”. Questo fatto giocherà a favore o a sfavore?”

Peter Trubowitz: “ Sa, in entrambi in casi può essere un fattore negativo. Direi che la vulnerabilità della Clinton sia soprattutto nel voto giovanile, e anche fra gli elettori bianchi. Fra di loro non ha grande appeal. Sanders su entrambi i fronti raccoglie più consensi. Credo che una delle cose di cui la Clinton ha bisogno è di rafforzare il suo gradimento su questi lati del Partito Democratico”.

Euronews: “Se dovesse essere davvero una gara fra Clinton e Trump cosa dobbiamo attenderci? Sarà davvero una competizione piena di colpi bassi? “

Peter Trubowitz; “Guardi la risposta è certamente sì. Il motivo? Perché entrambi hanno molta gente che non li sopporta. Siamo a circa il 50% per entrambi. Entrambi i candidati dovranno affrontare attacchi anche più duri durante la campagna. Io mi aspetto, se saranno loro i due candidati, che la campagna sarà brutale e violenta”.

Professor Trubowitz, della London School of Economics grazie per essere stato con noi su euronews.

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