Prudenza è la parola d’ordine al Palazzo di Vetro. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, incoraggia tutte le parti coinvolte nel conflitto
Prudenza è la parola d’ordine al Palazzo di Vetro. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, incoraggia tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano a rispettare i termini dell’accordo. Con la speranza di poter presto rilanciare i negoziati di pace interrotti il mese scorso.
Ma i margini di incertezza restano ampi, come ammette Vitit Muntarbhorn, della commissione di inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria, che ammonisce: “L’accesso del personale umanitario alle aree assediate e il rilascio dei civili detenuti in modo arbitrario, in particolare quando si tratta di donne bambini e anziani, devono essere elementi non negoziabili. E devono avvenire immediatamente”.
Un certo scetticismo traspare anche dalla reazione di Ankara, contraria a un qualunque ruolo di Bashar al Assad nel futuro politico della Siria.
Il vice primo ministro turco, Numan Kurtulmuş, ha espresso la speranza che il cessate il fuoco venga rispettato da tutti. Pur senza citare Mosca, ha detto: “Spero che qualcuno non ne approfitti per uccidere civili innocenti anche durante la tregua. E spero che tutte le fazioni siriane, compresa l’opposizione moderata, prendano parte al processo di ricostruzione politica che potrà iniziare, una volta conclusi i negoziati”.
Da Homs ad Aleppo, sono molte le aree devastate dai combattimenti, dove la popolazione è rimasta intrappolata tra fronti contrapposti. Qui, una tregua, anche temporanea, potrebbe fare la differenza.