Violenze sistematiche e di massa contro i detenuti in Siria, nelle prigioni del regime e in quelle di fortuna create dai gruppi anti-governativi: le
Violenze sistematiche e di massa contro i detenuti in Siria, nelle prigioni del regime e in quelle di fortuna create dai gruppi anti-governativi: le denuncia la commissione indipendente dell’Onu che indaga sul Paese in guerra da cinque anni. Il rapporto basato su oltre 600 testimonianze punta il dito soprattutto contro il governo: accusato di crimini contro l’umanità come sterminio e tortura.
Rendere conto di questi crimini deve far parte di qualsiasi soluzione politica, secondo la commissione.
“Chi ha compiuto crimini di guerra e crimini contro l’umanità deve risponderne”, afferma Paulo Pinheiro, presidente della Commissione internazionale dell’Onu che indaga sulla Siria. “Come ha giustamente affermato l’Alto Commissario per i Diritti Umani, il primo febbraio: nel caso della Siria dobbiamo ricordare a tutti che quando le accuse raggiungono il livello di crimini di guerra e crimini contro l’umanità non sono ammesse amnistie contro i responsabili”.
Secondo il rapporto, anche gruppi anti-governativi e gruppi terroristici detengono prigionieri – soldati dell’esercito regolare e civili – in condizioni brutali e hanno compiuto torture ed esecuzioni sommarie.