È stata rivendicata dall’autoproclamato Stato Islamico la serie di attacchi che vicino a Damasco ha fatto almeno 60 morti e oltre 100 feriti, molti
È stata rivendicata dall’autoproclamato Stato Islamico la serie di attacchi che vicino a Damasco ha fatto almeno 60 morti e oltre 100 feriti, molti dei quali versano in gravi condizioni.
Obiettivo degli attentatori: il santuario sciita di Sayyida Zeinab, a Sud della capitale. Un luogo particolarmente affollato, frequentato dai fedeli e adiacente ad una stazione degli autobus. Dopo l’esplosione di una prima autobomba, due kamikaze si sono fatti saltare in aria tra la folla accorsa per aiutare i feriti.
“È la strategia dei terroristi” dice un testimone. “Vogliono che falliscano i negoziati in corso a Ginevra. A noi non interessa nulla di Ginevra, ci interessano i cittadini siriani”.
“L’Arabia Saudita, il Qatar, la Turchia: non ce ne importa niente. Resteremo a testa alta fino all’ultima goccia di sangue” dice un altro cittadino siriano.
Il sito, secondo la tradizione luogo di sepoltura della nipote di Maometto, è oggetto di pellegrinaggio da parte degli sciiti provenienti da Iran, Iraq, dai Paesi del Golfo e dal Libano. Già un anno fa era stato colpito dal gruppo sunnita Al Nusra.