Israele riprende costruzione insediamenti: scontro Ban ki-moon-Netanyahu

Israele riprende costruzione insediamenti: scontro Ban ki-moon-Netanyahu
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il segretario generale Onu "naturale resistere", il premier israeliano "incoraggia terrorismo"

PUBBLICITÀ

La questione della costruzione di nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania arriva alle Nazioni Unite e si trasforma in uno scontro aperto tra Ban Ki-moon e Benjamin Netanyahu.

L’occupazione israeliana – ha detto il segretario generale dell’Onu – spesso diventa un potente incubatore di odio ed estremismo ed è naturale resistere.

“La continua attività di colonizzazione è un affronto al popolo palestinese e alla comunità internazionale – ha aggiunto Ban – Sono profondamente turbato dalla notizia che il governo israeliano ha approvato progetti per oltre 150 nuove abitazioni nei territori occupati della Cisgiordania”.

La reazione israeliana non si limita al Consiglio di sicurezza. Qualche ora dopo le parole di Ban ki-moon, Netanyahu decide di replicare in tv: “Le parole del segretario generale rafforzano solo il terrorismo – ha detto il premier israeliano – Gli assassini palestinesi non vogliono costruire uno Stato, vogliono distruggere uno Stato e lo dichiarano pubblicamente. L’Onu ha da tempo perso la sua neutralità e il suo potere morale e queste parole da parte del Segretario generale non migliorano la situazione”.

La costruzione degli insediamenti è ripresa dopo 18 mesi in un contesto di violenze quotidiane. La Cisgiordania e Israele sono teatro, dal primo ottobre, della cosiddetta intifada dei coltelli che ha provocato 159 morti palestinesi e 25 israeliani.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gaza, Israele attacca e occupa l'ospedale al-Shifa

Houthi: colpita nave nel Mar Rosso, nel mirino anche un cacciatorpediniere Usa

Gaza: morti e feriti durante la conseglia degli aiuti, Roma nega l'estradizione di un palestinese