Dieci giorni di stato di emergenza e tre di lutto nazionale, queste le prime misure annunciate dal governo del Mali dopo l’attacco terroristico
Dieci giorni di stato di emergenza e tre di lutto nazionale, queste le prime misure annunciate dal governo del Mali dopo l’attacco terroristico all’hotel Radisson blu di Bamako, capitale malese.
Un comando jihadista venerdì mattina ha preso in ostaggio 170 persone nella struttura frequentata da molti occidentali. Alcuni erano riusciti a fuggire, altri sono stati liberati grazie ad un blitz condotto dalle forze speciali statunitensi e francesi.
Anche se resta poco chiaro il bilancio; il presidente malese Ibrahim Boubacar Keita ha affermato che le vittime sono 21, inclusi due terroristi, e 7 i feriti. In precedenza le cifre fornite erano di 27 ostaggi uccisi e 13 terroristi eliminati dalle forze di sicurezza.
Fra le vittime di sicuro c‘è un americano: lo ha confermato il Dipartimento di Stato. E tre cittadini cinesi.
L’attacco sarebbe satato rivendicato da Al Morabitoum, un gruppo jihadista maliano legato ad al Qaeda nel Maghreb Islamico. Il suo leader, Mokhtar Belmokhtar, è ricercato in nuomerosi paesi. La rivendicazione è arrivata da parte del gruppo attraverso una registrazione audio inviata direttamanete al canale Al Jazeera.