Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Negoziati Siria, Ministro Esteri saudita:"Assad non ha futuro"

Negoziati Siria, Ministro Esteri saudita:"Assad non ha futuro"
Diritti d'autore 
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Al termine dei negoziati di Vienna, il Ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Adel Al-Jubeir, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di

PUBBLICITÀ

Al termine dei negoziati di Vienna, il Ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Adel Al-Jubeir, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di euronews, toccando vari argomenti di attualità d’interesse internazionale.

“Sosteniamo che Bashar al-Assad non ha alcun ruolo nel futuro della Siria – afferma -, e che deve lasciare, a un certo punto. Siamo sempre stati di quest’avviso e non abbiamo cambiato idea. Ci siamo pure pronunciati in favore del ritiro delle forze straniere dalla Siria, riteniamo ad esempio che quelle iraniane la stiano occupando in maniera inaccettabile. Abbiamo ribadito questa posizione durante i negoziati. C‘è stato un punto d’accordo ai colloqui: il mantenimento dell’integrità territoriale della Siria, una Siria futura che possa essere democratica, in cui i diritti di tutti i suoi cittadini e delle minoranze siano protetti. C‘è stato accordo anche sulla necessità di prevedere un maggiore afflusso umanitario, in modo che giungano più aiuti al popolo siriano”.

I nodi principali da sciogliere sono legati alla presenza dei militari iraniani.

“Per quanto riguarda il momento in cui le forze straniere lasceranno la Siria – aggiunge -, c‘è invece stato grande disaccordo, che non siamo riusciti a dirimere. Alcuni Paesi hanno insistito su questo punto: Iran, Russia e un altro paio; la stragrande maggioranza era per una chiara definizione della partenza di Bashar al-Assad e delle forze straniere. Abbiamo fatto chiarezza riguardo al nostro impegno a sostenere l’opposizione siriana moderata, e continueremo a farlo. La nostra preferenza è per una soluzione poltica, che può anche concretizzarsi velocemente, tuttavia ci siamo impegnati a sostenere i nostri fratelli siriani con tutto il supporto di cui hanno bisogno, al fine di ottenere una vittoria militare”.

Anche riguardo all’attuale situazione nello Yemen, Al-Jubeir pare avere idee molto chiare.

“Abbiamo detto di credere che la guerra nello Yemen stia entrando in una fase finale, ci sono indicazioni in tal senso. Non posso dire se ci vorranno settimane o mesi, ma posso dirvi che legittime forze governative ora controllano la stragrande maggioranza del territorio yemenita. Restano ancora alcune aree che devono essere liberate, inclusa la capitale Sanaa, tuttavia la tendenza evolve nella giusta direzione. Gli Houthi e gli Yemeniti hanno tutto il diritto di far parte del processo politico del Paese – conclude -, l’abbiamo sostenuto sin dall’inizio. L’unica cosa cui non possono ambire è una posizione privilegiata, perché li porrebbe su un piano diverso rispetto agli altri e sarebbe poco equo. E non possono pretendere di mantenere le loro milizie al di fuori dell’autorità dello Stato”.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Violenza a Suwayda: il capo dei drusi israeliani invita l'Europa ad agire e difende gli attacchi

Damasco, sgomberi forzati in quartiere alawita, allarme dell'Onu per i civili in Siria

La Siria riprende le esportazioni di petrolio: 600mila barili di greggio verso mercati esteri dopo la revoca delle sanzioni