Sempre più serrato il giro di vite in Turchia contro i media considerati critici verso il presidente Recep Tayip Erdogan. A finire nel mirino prima
Sempre più serrato il giro di vite in Turchia contro i media considerati critici verso il presidente Recep Tayip Erdogan.
A finire nel mirino prima il canale tv della Holding Koza Ipek, Bugün Tv, molto vicina a un ex alleato ed ora avversario feroce di Erdogan. Prima è stato ordinato a Türksat di spegnere il segnale e poi la polizia è entrata in redazione interrompendo le trasmissioni.
Anche ufficialmente i motivi del gesto non sono chiari. Settimane fa il presidente aveva accusato il gruppo vicino a Fetullah Gülen, rifugiato negli Stati Uniti, di apologia di terrorismo. Oggi si parla di un intervento a fronte di non precisati crimini finanziari. La direzione è stata decapitata e nel mirino adesso rischiano di finire altri media importanti come CNN Turchia, del gruppo Dogan e Cumhuriyet, uno dei quotidiani di riferimento del paese.
Stavolta Erdogan non vuole lasciare nulla al caso. Negli ultimi 25 giorni il 90% delle trasmissioni dal vivo della tv di Stato Trt sono state dedicate al presidente o al suo partito Akp (59 ore su 66), lasciando le briciole all’opposizione e appena 18 minuti al partito filo-curdo Hdp, che resta l’ago della bilancia. Superando ancora la soglia record di sbarramento al 10% e scompaginando gli equilibri parlamentari a svantaggio di Erdogan.