In vigore il piano europeo per regolare il flusso di migranti

Disincentivare gli spostamenti dei profughi da uno Stato europeo all’altro è uno degli obiettivi dei Ventotto. All’indomani del minivertice di Bruxelles si sono già visti i primi
risultati sulla rotta balcanica, con la designazione di punti di contatto nazionali che dovranno comunicare tra loro sul numero di migranti arrivati o ripartiti.
Le persone che non si faranno registrare non avranno diritto ai posti di accoglienza.
“Abbiamo concordato che Frontex debba arrivare alla frontiera tra Croazia e Serbia, a guardia dei confini esterni dell’Unione europea – dichiara il premier croato Zoran Milanovic -. Ciò dovrebbe, in teoria, rallentare il flusso delle persone perché imporrebbe una procedura d’ingresso più rigorosa. Ovviamente, ciò presumendo che il sistema funzioni, dalla Grecia alla Macedonia e in Serbia”.
In Grecia è prevista la creazione di 20 mila posti ulteriori e l’accoglienza di 50 mila migranti in totale. Altri 50 mila saranno ospitati nei Paesi balcanici.
Intanto gli operatori umanitari lanciano l’allarme per l’arrivo del freddo.
“Noi sosteniamo le dovute procedure di registrazione – dice Francesca Bonelli, dell’Unhcr, nel campo di Berkasovo, in Serbia -, ma vanno lentamente e questo è un problema se l’inverno è alle porte non sono disponibili rifugi.”
Nel frattempo il flusso di profughi nei Balcani rimane imponente. Novemila persone sono approdate in Croazia nelle prime ore di lunedì. In Slovenia giornata record domenica, con 15 mila passaggi.