La tensione è di quelle più belle, di quelle che sfociano in lacrime di gioia: è una lunga attesa che si è sfogata nell’abbraccio delle famiglie
La tensione è di quelle più belle, di quelle che sfociano in lacrime di gioia: è una lunga attesa che si è sfogata nell’abbraccio delle famiglie momentaneamente riunite alla frontiera tra le due Coree. Alcune centinaia di sud-coreani hanno potuto incontrare i membri della famiglia rimasti a vivere nella Corea del Nord, separata sin dalla guerra del 1950, conclusa da un armistizio tre anni dopo.
A 87 anni, una donna ha potuto incontrare il marito, dopo 65 anni:
“Non ci potevo credere. Pensavo che mentissero, per farmi soffrire di meno. Un figlio che si avvicina ai settant’anni incontrerà suo padre per la prima volta”.
Una donna per cinquant’anni ha pregato per il padre credendolo morto, e ha scoperto solo ultimamente che è vivo e di poterlo riabbracciare:
“Voglio ringraziare la moglie nordcoreana di mio padre e i loro figli per essersi presi cura di lui. Nemmeno la separazione dei due Paesi ha potuto tagliare i legami familiari più profondi”.
Fino a giovedì, queste famiglie potranno riunirsi per sei ore al giorno. Poi torneranno a separarsi.
Si tratta del ventesimo incontro di questo tipo in quindici anni, anche se sette sono stati solo in videoconferenza. Sono 4.000 famiglie, cioè circa 20.000 persone, che hanno potuto riabbracciare i loro cari, anche se per poco.