Non solo tappeti rossi per Xi Jingping, ma anche contratti da capogiro e una relazione sempre più stretta, cioè tutto quello che Washington temeva
Non solo tappeti rossi per Xi Jingping, ma anche contratti da capogiro e una relazione sempre più stretta, cioè tutto quello che Washington temeva sull’asse Londra-Pechino.
Il presidente cinese ha avviato una prima giornata di incontri istituzionali, a partire da Buckingham Palace. Giunto di lunedì sera, Xi Jingping con la moglie è stato ospite della Regina, preceduto da una nota di Stato che preannunciava l’avvio dell’“epoca d’oro” delle relazioni sino-britanniche.
Ambizioni confermate dal Ministro degli Esteri britannico:
“Prevediamo un’evoluzione nella prossima fase della crescita cinese, tale per cui avranno maggior bisogno delle cose che la Gran Bretagna è capace di fare, perché c‘è uno spostamento verso un’economia di servizi, e una spinta all’accrescimento del consumo rispetto all’investimento in Cina. Le imprese britanniche si troveranno veramente nel loro campo, e la mia ambizione è di vedere la Gran Bretagna come primo partner commerciale della Cina in Europa”.
Nei quattro giorni di visita – ha assicurato Downing Street – si parlerà di tutto con il leader cinese, compresi i diritti umani. Tema giocoforza compresso rispetto a quello delle relazioni commerciali, se è vero che si parla di 100 miliardi di sterline in dieci anni. Un asse privilegiato che sembra però irritare l’alleato americano, che non sta vivendo la fase migliore nei rapporti politici con la Cina.