Niente ritorno volontario ai box. Le autorità tedesche hanno respinto l’idea di Volkswagen e ordinato il richiamo obbligatorio di 2 milioni e 400
Niente ritorno volontario ai box. Le autorità tedesche hanno respinto l’idea di Volkswagen e ordinato il richiamo obbligatorio di 2 milioni e 400 mila veicoli diesel. La misura, da avviarsi all’inizio dell’anno prossimo, è soltanto l’inizio di un calvario che complessivamente potrebbe costare alla casa di Wolfsburg ben 35 miliardi di euro.
“L’autorità federale per i trasporti è convinta che in tutti questi casi sia stato utilizzato un cosiddetto ‘defeat device’, cioè un dispositivo per truccare i test sulle emissioni“, ha dichiarato il ministro ai Trasporti Alexander Dobrindt. “Volkswagen – ha aggiunto – dovrà ora rimuovere tale software da tutti i veicoli interessati e prendere le misure necessarie per assicurare il rispetto dei regolamenti sulle emissioni”.
La casa tedesca è sotto il fuoco incrociato delle autorità nazionali per la lentezza con cui sta gestendo lo scandalo. I diesel tedeschi interessati sarebbero 2,8 milioni ma, assicura Dobrindt, 400 mila sono già fuori circolazione. In tutta l’Unione europea, ha detto Volkswagen sempre giovedì, i veicoli saranno ben 8 milioni e mezzo.
Cattive notizie anche in Italia, dove la sede di Verona e il quartier generale bolognese di Lamborghini, di proprietà dei tedeschi, sono stati perquisiti dalla Guardia di Finanza. Cinque gli indagati, tra cui il capo del gruppo Volkswagen in Italia Massimo Nordio.