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Il Papa scuote il Congresso Usa "eravamo stranieri anche noi"

Il Papa scuote il Congresso Usa "eravamo stranieri anche noi"
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Di Salvatore Falco
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No a pena di morte e commercio armi

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Eravamo stranieri non dobbiamo avere paura. Papa Francesco affronta davanti al Congresso degli Stati Uniti le urgenze del mondo di oggi.

Nel primo discorso di un pontefice al Congresso, Bergoglio cita l’inno americano e Martin Luther King e chiede l’abolizione globale della pena di morte. Un punto, quest’ultimo, sul quale l’applauso dei parlamentari statunitensi è stato più tiepido.

“Noi, la popolazione di questo continente, non abbiamo paura degli stranieri, perché la maggior parte di noi una volta era straniero”, ha detto il Papa affrontando il tema dell’emergenza migranti.

“Costruire una nazione – ha concluso Francesco – ci chiede di riconoscere che dobbiamo costantemente relazionarci agli altri, rifiutando una mentalità di ostilità per poterne adottare una di reciproca sussidiarietà”.

Il Papa ha affrontato il tema della vendita delle armi, chiedendo la fine di un commercio “intriso di sangue”. Il suo intervento è stato interrotto da trenta applausi e si è concluso con un’ovazione bipartisan.

Un tappeto di persone ha ricoperto l’intera West Lawn, all’esterno della cupola a Capitol Hill, dove sono stati installati maxischermi per seguire un discorso che ha già fatto storia.

“God Bless America”, ha detto il pontefice salutando la folla dal balcone di Capitol Hill.

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