Caos migranti in Croazia. Tensioni al confine con la Serbia

Gli accessi all’Europa Occidentale che si chiudono uno dopo l’altro fanno convergere folla e tensioni ai sempre più rari valichi di frontiera, che ancora restano aperti. Fra i 2.000 e i 3.000 i migranti arrivati alle prime ore di martedì, nel centro di registrazione che le autorità croate hanno da pochi giorni aperto a Opatovac, lungo il confine serbo. La polizia ha dovuto alzare i toni, per contenere la folla, esasperata da freddo, fame e lunga marcia notturna.
Uno dei nuovi arrivati, che si presenta come Mohammed, lamenta disorganizzazione e povertà dei mezzi. “In Grecia, Macedonia e Serbia c‘è almeno la Croce Rossa che distribuisce le coperte – dice -. Qui invece non c‘è davvero niente”.
Più di 30.000, secondo il Ministro degli interni croato, gli arrivi registratisi soltanto la scorsa settimana. Un flusso a cui le autorità hanno risposto non solo chiudendo la quasi totalità dei posti di frontiera, ma anche bloccando l’accesso ai mezzi pesanti in transito sulla Belgrado-Zagabria, il principale asse autostradale che collega il paese alla Serbia. Una misura a cui il sempre più indispettito vicino, valuta proprio oggi se rispondere con delle contromisure.