Haiti al voto tra tensioni, incidenti e ritardi. Non sono urne serene quelle che si sono aperte questa domenica dopo 4 anni di rinvii. Un seggio è
Haiti al voto tra tensioni, incidenti e ritardi. Non sono urne serene quelle che si sono aperte questa domenica dopo 4 anni di rinvii. Un seggio è stato assaltato nel centro della capitale Port-au-Prince, numerose postazioni elettorali erano pronte con notevole ritardo in tutto il Paese.
Si tratta della prima consultazione elettorale dalla salita al potere del presidente Michel Martelly, nel maggio del 2011. Si rinnovano il parlamento e due terzi del Senato: 1.800 candidati per 139 posti. Una profonda crisi tra governo e opposizione attraversa il paese, il più povero dell’America Centrale. Crescono di ora in ora i timori per la sicurezza. Cinque persone sono state uccise, dallo scorso 8 luglio, quando si è aperta la campagna elettorale.
Le operazioni di voto sono monitorate dalla comunità internazionale, l’Unione europea ha inviato 60 osservatori. Schierati più di settemila poliziotti, 2.500 agenti dell’Onu e 2.370 caschi blu della missione delle Nazioni Unite nel paese.