Haiti al voto, clima tesissimo. Il presidente Martelly contestato fuori dal seggio

Clima a dir poco agitato nell’election day ad Haiti. Il Paese caraibico, funestato da un tremendo sisma cinque anni fa, era oggi chiamato alle urne per le elezioni legislative, le prime dopo 4 anni. Più di 1800 candidati sono in lizza per i 139 posti in parlamento.
In mattinata almeno tre seggi elettorali sono stati saccheggiati nella capitale Port Au Prince, le urne gettate a terra, le schede stracciate da individui non ancora identificati. 26 seggi sono stati chiusi dopo i danneggiamenti. Tantissimi i seggi che hanno ritardato l’apertura di ore.
Il molto contestato presidente Michel Martelly, che ieri sera ha rinnovato ai cittadini l’appello alla calma, si è recato alle urne a metà mattina. Martelly non ha voluto commentare gli incidenti e il clima della giornata. Al suo arrivo al seggio gruppi di giovani lo hanno duramente contestato con insulti e lanci di oggetti.
La polizia ha mobilitato più di 7000 agenti sostenuta anche dalla missione di stabilizzazione dell’Onu. Una ventina di persone sono state fermate per porto d’arma non autorizzato.