70 anni fa l'atomica sul Giappone. I sopravvissuti di Hiroshima ricordano

70 anni fa l'atomica sul Giappone. I sopravvissuti di Hiroshima ricordano
Di Diego Giuliani

Il 6 agosto 1945 la prima delle due bombe che costrinsero Tokyo alla resa. 140.000 le vittime solo a Hiroshima: Kimie si è salvata perché era in ritardo

Settant’anni fa la prima delle due bombe atomiche, che piegarono la resistenza del Giappone imperiale durante la Seconda guerra mondiale.

I miei colleghi sono morti perché hanno fatto il loro dovere e sono arrivati in orario

Distruzione e morte che il 6 agosto del 1945 colpirono la città di Hiroshima. Se Kimie Mihara da allora viene qui a pregare è perché lavorava in questo edificio, ma quel giorno un ritardo le ha salvato la vita.

“Mi ritengo fortunatissima se penso che avrei dovuto morire anch’io. Quando penso a tutti coloro che hanno perso la vita semplicemente perché sono stati puntuali e hanno fatto il loro dovere mi sento però straziata”.

Una trentina i colleghi di Kimie che quel giorno persero la vita sul posto di lavoro. Unico nei dintorni a non essere raso al suolo, l’edificio è stato eletto nel 1996 “Patrimonio mondiale dell’Umanità” dall’Unesco. Dal luogo d’impatto della bomba distava poco più di 150 metri.

Ulteriori testimonianze di sopravvissuti sono state pubblicate sul sito di Russia Today.

Ribattezzata dagli americani “Little Boy”, la bomba di Hiroshima fu sganciata sui cieli della città alle 8:15 del 6 agosto 1945, da un’altitudine di 600 metri. Al momento del suo impatto, liberò una temperatura al suolo di 4000 gradi celsius. 140.000 le vittime registrate in pochi mesi appena, in seguito a ustioni e radiazioni. Innumerevoli le seguirono poi negli anni a venire.

Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, una seconda bomba atomica venne sganciata sulla città di Nagasaki, facendo nell’immediato quasi 75.000 morti. Fu allora che il Giappone imperiale capitolò e il 15 agosto 1945 firmò la resa, che segnò la fine della Seconda guerra mondiale.

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