Bomba atomica, 70 anni fa il primo test negli Usa. Oggi 9 Paesi possiedono armi nucleari

Bomba atomica, 70 anni fa il primo test negli Usa. Oggi 9 Paesi possiedono armi nucleari
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The Manhattan Project Il 2 agosto 1939, in una lettera indirizzata ad Albert Einstein, il fisico Léo Szilard avverte che la Germania é vicina alla

The Manhattan Project

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Il 2 agosto 1939, in una lettera indirizzata ad Albert Einstein, il fisico Léo Szilard avverte che la Germania é vicina alla costruzione di un ordigno nucleare. La missiva raggiunge il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt che i dà l’avvio al celebre “Manhattan Project” con il quale gli Usa si avviano alla costruzione della bomba nucleare. Il primo test viene condotto il 16 luglio 1945 nella base militare di Alamogordo in Nex Mexico, mentre la bomba viene usata per la prima volta neanche un mese dopo. Il 6 agosto gli Stati Uniti lanciano un ordigno nucleare su Hiroshima, in Giappone e tre giorni dopo su Nagasaki. L’intento è piegare l’esercito nipponico, particolarmente tenace nel proseguire il conflitto, alla resa. Il bilancio delle vittime, della contaminazione ambientale e della devastazione seguita al lancio dei due ordingi è senza precedenti. Si diffonde a livello storico la consapevolezza di aver creato un’arma pericolosa, potenzialmente in grado di distruggere l’umanità.

Nella foto il primo test compiuto nella base statunitense in New Mexico

video del primo test sulla bomba atomica (1945):

Quanti sono i Paesi a possedere oggi l’arma nucleare?

Nonostante il potenziale distruttivo, i Paesi ad avere oggi l’arma nucleare sono 9. Tra questi: Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Israele, Pakistan e Corea del Nord.

Washington e Mosca hanno già avviato da tempo un processo di riduzione degli armamenti nucleari in loro possesso. Nonostante l’applicazione del Trattato New Start (sulla riduzione di armi nucleari) in loro possesso resta oltre il 93% degli armamenti nucleari esistenti a livello mondiale.

Dei 9 Paesi oggi in possesso della bomba atomica, però, appena 5 ne hanno il diritto. Si tratta di Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia. Tutti impegnati,
[secondo il Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) nella progressiva riduzione dei loro armamenti](< http://www.sipri.org/media/pressreleases/2015/yb-june-2015 >)

.

Chi possiede cosa?

Originariamente gli Stati Uniti provarono a mantenere il monopolio sulla bomba atomica. Il sistema di fabbricazione, però, divenne presto noto ad altri Paesi. Pochi mesi dopo il lancio degli ordigni nucleari su Hiroshima e Nagasaki, anche l’allora Unione Sovietica annunciò di avere la propria bomba. Seguirono Regno Unito (1952), Francia (1960) e Cina (1964).
Nel tentativo di mantenere il livello di produzione di ordigni nucleari sotto controllo venne sottoscritto nel 1968 il Trattato di Non Proliferazione. Da quel momento i Paesi che l’hanno sottoscritto hanno abbandonato lo sviluppo di programmi nucleari. India, Pakistan, Corea del Nord e Israele, invece hanno scelto di non ratificarlo, procedendo dunque allo sviluppo di testate nucleari. Anche il Sud Africa, che in un primo tempo, aveva fabbricato 6 ordigni poi smantellati ha aderito al Trattato nel 1991 come stato non nucleare.

L’Iraq di Saddam Hussein aveva avviato un proprio programma nucleare nel 1991 prima della Guerra del Golfo contro il Kuwait. Altri Paesi ad aver avviato programmi segreti per il nucleare sono stati l’Iran e la Libia. Washington e il resto della Comunità internazionale hanno firmato pochi giorni fa a Vienna un accordo storico con Teheran. Il testo prevede la concessione all’Iran di sviluppare un programma nucleare a scopi pacifici. La limitazione alla produzione di uranio e la garanzia di accesso degli ispettori internazionali ai siti di produzione e alle centrifughe dovrebbe prevenire la comunità internazionale dal pericolo di vedere un giorno un Iran dotato della bomba atomica.

Ma in cosa consiste l’armamento dei 9 Paesi in posseso di armi nucleari?

Come già detto Stati Uniti e Russia contano insieme il 93% delle armi nucleari oggi esistenti. Washington può contare oggi su almeno 4800 testate nucleari complessive. Altre centinaia sono in attesa di essere smantellate o in disuso. Mosca conta, invece, circa 2000 testate nucleari, mentre quelle in via di smantellamento sarebbero 3700. Londra conta 120 in tutto 225 armi nucleari, mentre Parigi su 290. La Cina conta, invece, su un totale di 250 testate.

Dei 4 Paesi in possesso oggi di armi nucleari, tutti contano tra le 80 e 100 testate nucleari. Tra questi preoccupa soprattutto la situazione in Corea del Nord. I dati in arrivo dal Paese sono pochissimi, ma esperti stimano che nelle mani di Pyongyang non ci siano più di 6-8 testate nucleari.

Al crollo dell’Unione sovietica, alcune dell’ex Repubbliche sovietiche hanno ereditato armi e centri di produzione di armi nucleari. Tra queste: Ucraina, Bielorussia e Kazastan. Paesi che avrebbero, però, riconsegnato tutti gli armamenti a Mosca.
Il programma segreto di proliferazione nucleare avviato da Saddam Hussein negli anni ’90 si è concluso con lo scoppio del conflitto nel 2003. Nonostante la presenza di armi nucleari, così come denunciato dall’allora Governo statunitense, non sia mai stata provata. La Libia ha invece rinunciato al proprio programma volontariamente nel 2003.

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