A Kiev questo potrebbe essere l’ultimo Primo maggio con le bandiere rosse del Partito comunista ucraino. Circa duecento militanti, soprattutto
A Kiev questo potrebbe essere l’ultimo Primo maggio con le bandiere rosse del Partito comunista ucraino. Circa duecento militanti, soprattutto pensionati, si sono ritrovati nei pressi della statua della Madre Patria che ha lo stemma dell’Unione Sovietica. Una legge, in attesa della firma del presidente Poroshenko, vieterà i simboli di comunismo e nazismo ritenuti crimini alla stessa stregua dalla Rada.
“Gli ucraini rifiutano la festa del Primo maggio perché in Russia si celebra in modo sovietico, questa è la ragione principale. In Russia adesso il passato sovietico è stato riabilitato e questo processo è in contraddizione con quello che sta accadendo in Ucraina dove vi è una condanna radicale del passato sovietico”, spiega lo storico Volodymyr Viatrovych.
Tensioni si sono registrate quando nel raduno ha fatto irruzione un gruppo di adolescenti anti-comunisti, alcuni dei quali sono stati arrestati dalla polizia.
Una decina di ultra-nazionalisti del partito di estrema destra Svoboda si sono ritrovati in piazza Bessarabka, per impedire ai militanti comunisti di avvicinarsi.
In questa piazza si è recato Sergio Cantone, corrispondente di euronews a Kiev: ‘‘Questo è stato uno dei luoghi simbolo delle celebrazioni del Primo Maggio a Kiev, qui c’era la statua di Lenin. Una memoria adesso difesa da alcuni comunisti e contestata da altri anti-comunisti che vogliono cancellare il senso di questa celebrazione’‘.