Ha unito le piazze di tutto il mondo, nella giornata di mobilitazione globale, la protesta contro il Trattato Transatlantico tra Stati Uniti e Unione
Ha unito le piazze di tutto il mondo, nella giornata di mobilitazione globale, la protesta contro il Trattato Transatlantico tra Stati Uniti e Unione Europea.
Sono almeno seicento le città tra il nuovo e il vecchio continente che hanno portato in piazza il dissenso verso un trattato che promette di abbattere le barriere non tariffarie.
Un futuro secondo i manifestanti in cui le multinazionali potranno beneficiare della deregolamentazione transatlantica dei commerci e della privatizzazione di beni comuni e di servizi pubblici.
“Non lo vogliamo, ci opponiamo – dice una manifestante a Monaco – è già abbastanza quello che ci impongono con gli Ogm”.
La protesta in vista anche del prossimo round di negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea che si terrà nei prossimi giorni, è cresciuta negli ultimi anni di fronte al timore di una nuova ondata di privatizzazioni. Con l’austerità, e la necessità di far cassa da parte degli Stati, denunciano i manifestanti, per raggiungere i pareggio di bilancio, tutto sarà vendibile.
“Si realizza l’utopia delle multinazionali”, si poteva leggere su uno delle migliaia di cartelli presenti nei cortei contro il Trattato Transatlantico: “Si passa dallo stato di diritto allo stato di mercato”.