Il ricordo, il dolore, la riconciliazione. Dresda 70 anni dopo le bombe

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Di Diego Giuliani
Il ricordo, il dolore, la riconciliazione. Dresda 70 anni dopo le bombe

Settant’anni dopo i bombardamenti alleati che la rasero al suolo, Dresda si è raccolta per fare la pace con il suo doloroso passato.

Un’occasione che il presidente tedesco Joachim Gauck ha colto per rivolgere un messaggio di tolleranza alle presenti e future generazioni.

“Una commemorazione che si limiti a considerare la colpa dell’altro non farebbe che mettere le nazioni le une contro le altre – ha detto Gauck -. Quanto dobbiamo fare è invece di avvicinarle in un dialogo di pace. La manipolazione e la strumentalizzazione del ricordo è qualcosa che al giorno d’oggi stiamo sperimentando su scala preoccupante”
.

Al suono delle campane di tutta la città, Dresda si è poi presa per mano in un simbolico ponte tra presente e passato, per mettere la sua eredità della guerra al servizio di un domani di pace.

Così appariva invece la città vecchia di Dresda prima di essere rasa al suolo.

Una vera pioggia di fuoco, quella che gli aerei britannici e statunitensi sganciarono sulla città per fiaccare il morale della popolazione e del regime nazista: 3.900 tonnellate di bombe, che in poche ore fecero 25.000 vittime.

Su Twitter anche il ricordo degli eredi di chi partecipò a quella sanguinosa missione.

Sul quotidiano britannico The Guardian la testimonianza di un sopravvissuto, allora appena dodicenne, che ancora ricorda quella notte del 13 febbraio 1945.