La Crimea ''paga'' le sanzioni degli Usa alla Russia con i blocchi finanziari

I blocchi finanziari rischiano di mettere in ginocchio l’economia in Crimea, sotto il controllo di Mosca dal 18 marzo scorso, quando Putin ha firmato il trattato di adesione.
La mancata erogazione di denaro dagli sportelli bancari è una diretta conseguenza delle sanzioni imposte alla Russia dagli Stati Uniti che con l’Unione Europea non hanno mai riconosciuto l’annessione.
Le compagnie statunitensi di carte di credito Visa e Mastercard non sono più in grado di fornire servizi di pagamento sul territorio crimeano. ‘‘Non riesco neanche a prelevare 500 rubli. Bisogna intervenire in qualche modo”, si lamenta una donna. “Lo sportello non accetta la mia carta Visa”, dice un altro.
La Crimea deve fare i conti anche con la sospensione dei rifornimenti di corrente elettrica dall’Ucraina a causa della crisi energetica e anche della mancata diminuzione dei consumi da parte della penisola come richiesto da Kiev.
‘‘Queste interruzioni sono fastidiose, spero che siano temporanee, in ogni caso la situazione è migliore qui che nella parte orientale dell’Ucraina, non è la fine del mondo. Ci sono stati tagli di corrente negli anni Novanta, siamo sopravvissuti, andrà tutto bene”, dice una commerciante.
Anche l’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni che vanno dal congelamento degli investimenti al blocco delle esportazioni di alcuni prodotti.
“Per ragioni di sicurezza”, intanto, la compagnia ferroviaria statale ucraina ha deciso di sospendere i collegamenti con la Crimea. La misura è entrata già in vigore per i treni merci, mentre i treni passeggeri saranno interrotti lunedì.