Lo "sceicco" che combatte con la penna, ma è accusato di stupri e complicità in omicidio.

Da quando è in Australia si fa chiamare sceicco, pur non risultando che abbia diritto a titoli onorifici.
All’anagrafe è Mohammad Hassan Manteghi, 50 anni, giunto in Oceania nel 1996 come rifugiato, dall’Iran, e da allora ha cambiato il suo nome in Man Haron Monis.
Non è nuovo alle cronache il “sequestratore di Sydney”. Condannato per aver scritto “lettere d’odio” ai soldati australiani di ritorno dall’Afghanistan.
Lui ha sempre sostenuto che le sue armi siano carta e penna e che combatte con quelle in nome della pace e per un’idea del tutto personale dell’Islam, che ultimamente pare essere sulla stessa lunghezza d’onda di quella del sedicente “Stato islamico”.
Ma tra le accuse che ha accumulato ci sono anche quelle per crimini violenti. Come la complicità nell’efferato omicidio della ex moglie, Noleen Hayson Pal.
Secondo gli investigatori, per crearsi un alibi per quel giorno avrebbe simulato un attacco di cuore, un incidente d’auto e un furto subito.
Nonostante questo era stato arrestato e liberato su cauzione.
Inoltre, nei panni di “curatore spirituale” sarebbe stato responsabile di molestie sessuali nei confronti di 50 donne. Vicenda per la quale aveva subito un altro arresto il 14 marzo.