Italia: alta l'adesione allo sciopero generale contro il governo Renzi

Italia: alta l'adesione allo sciopero generale contro il governo Renzi
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Di Euronews
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Secondo CGIL e UIL, alla protesta indetta dalle parti sociali ha aderito almeno il 70% dei lavoratori. Paralizzati i trasporti. Pesanti i disagi nelle principali città italiane. Scontri tra dimostrant

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Undici agenti contusi a Milano e due a Torino. Nove le persone fermate nel capoluogo piemontese. È il bilancio, non ancora definitivo, della giornata di sciopero generale proclamato da CGIL e UIL. Una giornata di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. L’astensione dal lavoro ha riguardato tutti i settori, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli uffici pubblici. Migliaia le persone scese in piazza nelle principali città italiane

“Le ultime scelte del governo – sostiene Sonia Ostrica, tra i manifestanti – sono state drammatiche e invece di costruire un futuro, come si dichiara, noi temiamo che questo futuro stia diventando sempre più un buco nero”.

“Lo Stato – aggiunge Greta Gargia, studentessa diciannovenne di Nettuno – non vuole che pensiamo liberamente, ma vuole che ci comportiamo come piccoli soldatini che dicono sempre sissignore alle leggi del governo. Ma io mi sono stancata di stare in silenzio”.

Le parti sociali che hanno indetto lo sciopero contro le politiche del governo Renzi (prime fra tutte legge di stabilità e Jobs Act), sostengono che l’adesione è stata superiore al 70%.
Paralizzati gli aeroporti, con almeno il 50% dei voli cancellati, e il trasporto pubblico, con le metropolitane chiuse e il 70% dei mezzi di superficie fermi. Treni ridotti del 50%. Pesanti i disagi, anche per i turisti.

“Credo – dice Terence Cook, turista sudafricano – che non bisognerebbe ricorrere allo sciopero. Sarebbe meglio per il Paese che così guadagnerebbe più denaro: più si sciopera, meno soldi entrano e più difficoltà ci sono per il Paese. Per cui non credo sia una buona idea scioperare”.

Da Istanbul il premier è tornato a ribadire che l’Italia ha bisogno di cambiamenti. Senza riforme, ha concluso Renzi durante un incontro con gli imprenditori italiani, si condanna il Paese a un lento declino.

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