Spionaggio: siti pornografici per screditare i predicatori islamisti

Spionaggio: siti pornografici per screditare i predicatori islamisti
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Di Euronews
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Vizi privati e pubblico discredito: la frequentazione di siti pornografici online è usata dalla NSA statunitense per sminuire i messaggi propagandati da estremisti islamici. A svelarlo è di nuovo Edward Snowden che ha fornito un documento della National Security Agency all’edizione statunitense dell’Huffington Post.

Sei gli individui spiati, impegnati nella divulgazione di idee radicali su YouTube e sulle reti sociali che raggiungerebbero utenti in Regno Unito, Germania, Svezia, Kenya, Pakistan, India e Arabia Saudita.
Nessuno di loro è tuttavia accusato di coinvolgimento in complotti terroristici. La NSA avrebbe raccolto informazioni su visite di siti pornografici, visioni di film hard, l’uso di un linguaggio “persuasivo esplicitamente sessuale” nel corso di comunicazioni con “ragazze inesperte”, l’utilizzo di donazioni a fini personali.

Il testo – che risale al 3 ottobre del 2012 – sarebbe stato inviato a funzionari dei ministeri della Giustizia e del Commercio e della Drug Enforcement Administration (l’agenzia federale antidroga statunitense). E non solo: la NSA avrebbe ficcato il naso anche tra i loro contatti, scoprendo che però tre di loro avevano legami molto scarsi con ambienti terroristici.

In un allegato, l’agenzia elenca per ogni sorvegliato gli argomenti che provano l’attività di divulgazione di stampo islamico-radicale e i punti deboli personali grazie ai quali poter attaccare la credibilità di ciascuno. Uno dei predicatori, ad esempio, argomenta che “ i non musulmani sono una minaccia per l’Islam”. La sua fragilità, per la NSA, è la sua “promiscuità sessuale su internet”.
Il documento non precisa se gli agenti statunitensi abbiano messo in atto il piano o se si siano messi in contatto con gli islamisti.

Non è stupito Shawn Turner, direttore degli affari pubblici della NSA: “Non deve sorprendere che il governo statunitense utilizzi tutti i mezzi legali a propria disposizione per impedire che danneggino il Paese e incitino alla violenza”.
Turner ricorda il precedente storico dell’FBI di Edgar Hoover, che cercava regolarmente informazioni imbarazzanti su figure pubbliche, come Martin Luther King. Anche la NSA collaborava.

Sono invece preoccupati i militanti per la difesa delle libertà civili. “Ovunque siate, la base dati della NSA raccoglie informazioni sulle vostre opinioni politiche, sulla vostra storia clinica, sulle vostre relazioni intime e sulle vostre attività online”, afferma Jameel Jaffer, vice direttore legale dell’American Civil Liberties Union.

Secondo Jaffer dalla storia occorre trarre una lezione: “I precedenti storici hanno mostrato che un presidente domani potrebbe chiedere alla NSA di utilizzare i frutti della sorveglianza per screditare un oppositore politico, un giornalista o un attivista dei diritti umani”.

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