Manning chiede scusa per la fuga di notizie: "Non avevo valutato le conseguenze"

Manning chiede scusa per la fuga di notizie: "Non avevo valutato le conseguenze"
Di Euronews
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A sorpresa, Bradley Manning chiede scusa. “Mi dispiace aver danneggiato delle persone e l’America’‘, ha dichiarato, davanti alla corte marziale della base di Fort Meade, l’autore della più importante fuga di documenti riservati negli Stati Uniti.

Nell’ultima supplica prima di conoscere la pena che dovrà scontare in carcere, il militare americano reo confesso di essere stato l’informatore del sito Wikileaks ha detto di aver agito consapevolmente, ma di non aver valutato la portata delle conseguenze che le sue azioni avrebbero procurato. “Pensavo che avrei aiutato molte persone, non che le avrei ferite”, ha affermato davanti alla giudice Denise Lind e alla corte che qualche settimana fa lo ha condannato a decine di capi d’accusa, tranne quello più grave di alto tradimento. “Negli ultimi tre anni – ha concluso – ho capito molte cose”.

Questo atto di contrizione deve aver colto alla sprovvista anche il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che in un comunicato ha espresso la convizione che le scuse di Manning siano la conseguenza dello stress e delle pressioni subite in un processo fiume e durante tre anni trascorsi dietro le sbarre, spesso in isolamento. “Va capito – afferma Assange – per una decisione dettata dalla speranza di vedere la propria pena ridotta di dieci anni o più”.

Il soldato 25enne, ritenuto colpevole di 20 capi d’accusa su 22, rischia una condanna a 90 anni di prigione.

Intanto però l’amministrazione Obama è stata costretta a ingoiare un altro rospo, ovvero la candidatura di Bradley Manning al premio Nobel per la pace. La petizione, che ha raccolto 100mila adesioni, è arrivata qualche giorno fa sulla scrivania del comitato di Oslo che decreta ogni anno il vincitore. “Nessuno ha fatto più di Manning per andare contro quella che Martin Luther King definiva la pazzia del militarismo”, recita la motivazione della candidatura.

Altri potenziali candidati al Nobel per la pace 2014 sarebbero, secondo indiscrezioni, il presidente di Wikileaks, Julian Assange e l’ex agente della Cia, Edward Snowden.

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