La Costituzione continua a dividere gli egiziani

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Di Euronews
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L’adozione, tramite referendum, della nuova Costituzione egiziana continua a creare tensioni mentre il paese si prepara alle legislative del prossimo marzo. L’opposizione parla di svolta autoritaria e di attentato alle libertà fondamentali.
Euronews a questo proposito ha intervistato l’ex candidato alla presidenza Hamdeen Sabahy uno dei principali esponenti dell’opposizione egiziana.

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Signor Sabahy cosa pensa dei risultati del referendum?

S

La Costituzione non è riuscita nè ad unire gli egiziani nè a raccogliere il consenso necessario. E’ una costituzione che divide piu’ che unire. Non è una Costituzione capace di raccogliere il consenso della Nazione attorno a un progetto comune.

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Ma la democrazia non implica l’accettazione del responso delle urne?

S

Si, democrazia significa questo. E noi rispettiamo il risultato del referendum ma è necessario comunque che il processo elettorale sia giusto. La democrazia non è solo uno strumento per accedere al potere ma anche l’insieme di norme che regolano questo potere.
In Egitto il potere è stato assegnato democraticamente ma chi lo esercita ora intende modificare le regole del gioco instaurando un regime autocratico.

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Dobbiamo desumere che la Fratellanza Musulmana ha manipolato il risultato delle urne?

S

Si e lo ha fatto proprio attraverso il progetto di Costituzione supervisionato dal governo della Fratellanza Musulmana. La costituzione è zeppa di difetti e di violazioni che rimettono in questione la legittimità stessa del referendum.

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Potrebbe citarci gli articoli della Carta che costituiscono il pomo della discordia tra presidenza e opposizione?

S

La Costituzione permette di confiscare alcuni diritti fondamentali in particolare la libertà di parola e di opinione stipulando che le libertà fondamentali debbono venire praticate nel rispetto delle cosiddette regole di base della società e dello Stato. Si aprono praterie per chi interpreta abusivamente la legge islamica e ne abusa utilizzando questa legge come uno strumento restritivo delle libertà. C‘è gente che utilizza la legge islamica per discriminare e addirittura per promuovere l’odio. Questa gente oggi ha un ruolo di primo piano sulla scena politica. Possono utilizzare gli articoli della Costituzione piegandoli ai propri fini offendendo cosi la libertà, l’Islam e tutto il popolo egiziano.

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Vi siete appellati alla mobilitazione popolare per arginare il progetto di Costituzione ma il tasso di partecipazione non ha superato il 30%. Lei come spiega questo?

S

Lo spiego con il fatto che gli egiziani ora devono affrontare una profonda crisi, devono pensare a come vivere e mangiare. Molti egiziani pensano che le dispute e le controversie politiche rendano piu complicata la ricerca di opportunità di lavoro e sviluppo e questo è certamente vero. Ecco perchè sono riluttanti a partecipare a qualcosa che viene giudicato come un ostacolo alla stabilità e al miglioramento dell’economia e della vita quotidiana.

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Hamdeen Sabahy lei è stato accusato dai suoi avversari di essere avido di potere ma di non avere le capacità per ottenere i risultati che si era prefissato. Come risponde a queste critiche?

S

Non sono avido di potere e le motivazioni che mi hanno spinto a partecipare al voto non erano individuali. In futuro mi ripresentero’ alle elezioni soltanto se il movimento nazionale egiziano dovesse esprimere collettivamente il proprio sostegno alla mia candidatura. Ad ogni modo non credo che accedere al potere in Egitto porti dei benefici personali. Ripeto: solo nel caso che l’appoggio al mio nome fosse espressione di una volontà collettiva potrei accettare di ricandidarmi.

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Le vittime del bagno di sangue davanti al palazzo presidenziale erano in maggioranza aderenti alla Fratellanza. Lei conferma?

S

No. Non è vero, è una falsa informazione.

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La Fratellanza lo afferma.

S

E’ un affermazione non veritiera e non suffragata da prove

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Le armi da fuoco usate durante le violenze erano in dotazione alla Fratellanza come afferma l’opposizione?

S

Certo. La protesta è stata pacifica fino all’intervento di gruppi organizzati riconducibili alla Fratellanza Musulmana. Non le chiamo milizie perchè non credo che la Fratellanza sia organizzata militarmente ma gruppi ad essa vicini hanno dato il via alla violenza. Accusiamo la Fratellanza Musulmana in modo chiaro e certo di essere la principale responsabile di quanto successo. Intanto aspettiamo i risultati dell’inchiesta giudiziaria. Per il momento gli elementi raccolti smentiscono le affermazioni menzognere del Presidente su una presunta cospirazione e permetteranno di provare che le piu alte istanze della Fratellanza hanno incitato i giovani a ricorrere alla violenza davanti al Palazzo presidenziale.

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Tra i leader della Rivoluzione egiziana prevale l’opinione che lei avrebbe fatto meglio a rappresentare da solo l’opposizione piuttosto che allearsi con gente legata al vecchio regime. lei cosa risponde?

S

E’ vero. Ho ricevuto critiche dal mio stesso campo il Fronte di Salvezza Nazionale a proposito di Amr Moussa e Sayd El Badawy. Ma non c‘è stata alcuna collaborazione con chi ha ancora le mani sporche del sangue del popolo egiziano e dei martiri della Rivoluzione. Nessuna collaborazione è possibile neppure con chi aspira a mettere le mani sui soldi del popolo egiziano e propsera grazie alla corruzione. certo ci siamo alleati con gente che a un certo momento ha fatto parte del regime. Ma Amr Moussa non ha le mani sporche di sangue. Sayd el Badawy puo’ essere criticato ma il suo partito Wafd è parte integrante del panorama politico egiziano, della memoria del paese e del suo futuro. Che queste persone abbiano raggiunto il nostro movimento mi pare del tutto legittimo.

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Da quelle che mi dice deduco che siete passati da una rivoluzione a un regime di tipo dittatoriale. Conferma?

S

L’attuale regime non è democratico e non è figlio della rivoluzione del 25 gennaio. Non risponde all’ambizione democratica degli egiziani. nè al loro desiderio di partecipare in massa alle decisioni e di avere una giustizia sociale.

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