Skopje chiama Bruxelles: "Grecia irresponsabile, la UE il nostro futuro"

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Di Euronews
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Da anni, quella che le dispute diplomatiche hanno battezzato Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, si batte per entrare nell’Unione Europea. La Grecia si oppone però con forza alla sua adesione.

La “Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia” raggiunge l’indipendenza nel 1991. Dieci anni dopo gli attriti fra componenti albanesi e macedoni la portano sull’orlo della guerra civile. E da allora le tensioni covano sotto la cenere.

Euronews ha incontrato a Skopje il presidente Gjorge Ivanov.

Hans von der Brelie, euronews
“Dall’inizio dell’anno si è registrato un incremento di tensioni e violenze. Ci spieghi: perché?”.

Gjorge Ivanov, Presidente della Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia
“Tutte le società balcaniche sono multi-etniche e connotate dalla presenza di lingue e religioni diverse. Sul piano della convivenza, la Macedonia è però un modello di ‘inclusione’ di tutte le diversità. Rispetto ad altri paesi dei Balcani siamo riusciti in un’integrazione reale e non di facciata”.

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“Gli scontri però restano…”.

Gjorge Ivanov
“Il problema sorge quando la politica si…‘etnicizza’. C‘è chi non esita a mobilitare gli elettori, abusando dell’arena pubblica. Finora, la Macedonia è comunque riuscita a risolvere tutti i problemi, legati a queste dinamiche. Casi isolati e sporadici di tensioni non vanno generalizzati”.

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“Sembra però che dall’inizio dell’anno ci sia stato un reale incremento di queste tensioni. Perché, a suo avviso?”.

Gjorge Ivanov
“A proposito delle sue osservazioni, direi che rispondono all’immagine che si è cercato di dare della Macedonia prima del summit Nato di Chicago. Dinamiche che d’altronde si ripetono regolarmente, prima di un vertice dell’Unione Europea o dell’Alleanza Atlantica. E questo perché c‘è ancora qualcuno che si oppone allo scenario di Balcani finalmente stabili…. Ci sono ancora politici, nei Balcani, che sono schiavi delle visioni del passato”.

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“Il traguardo di uno stato multietnico è forse in pericolo, visto che molti albanesi, qui in Macedonia, lamentano di essere discriminati e di non avere pari opportunità?”.

Gjorge Ivanov
“La maggior parte dei paesi sarà un giorno multi-etnico e connotato da una pluralità di lingue e di religioni. È una sfida con cui in molti dovranno presto misurarsi… E che la Macedonia, grazie al suo modello politico e alla costituzionalizzazione dell’accordo quadro di Ohrid, sta già cercando di raccogliere. La base del legame tra i cittadini è qui da noi culturale, storica e religiosa, più che etnica o politica…”.

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“Tornerei alla mia precedente domanda: albanesi mi dicono di soffrire ancora di discriminazione e mancanza di pari opportunità in questo Paese…”.

Gjorge Ivanov
“Questa è una domanda che devono rivolgere ai partiti albanesi da cui hanno scelto di farsi rappresentare. Gli albanesi fanno parte della coalizione di governo: ricoprono cariche ministeriali… Non sono quindi lamentele che devono indirizzare allo Stato, ma ai partiti che hanno scelto e votato. Gli albanesi godono pienamente di tutti i diritti civili e sono liberi di esercitarli”.

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“Passiamo ora al prossimo argomento: c‘è una disputa in corso in merito alla denominazione di ‘Macedonia’. Una disputa con la Grecia. Qual è il suo messaggio ad Atene per risolvere questa impasse?”.

Gjorge Ivanov
“La Grecia deve accettare questa nuova realtà chiamata ‘Repubblica di Macedonia’, dove vivono i macedoni e si parla la lingua macedone. I greci sono prigionieri di una visione che risale al XIX secolo: hanno costruito questo mito quando non c’era la possibilità di verificare i fatti, internet ancora non esisteva… e ora ne sono loro stessi prigionieri”.

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“Resta il fatto che la vostra adesione all’Unione Europea è ora completamente bloccata proprio a causa di questa disputa sul nome… Come uscire da questo binario morto?”.

Gjorge Ivanov
“Di recente abbiamo sentito i leader dell’Unione sollecitare la Grecia a rispettare gli impegni assunti con l’Europa… Ci sono politici, in Grecia, che si comportano in maniera irresponsabile. Nei nostri confronti, ma anche in quelli dell’Unione Europea e della comunità internazionale. È a causa di questo comportamento irresponsabile che la nostra adesione all’Unione Europea e la nostra partecipazione alla Nato sono bloccate. E questo, malgrado la Grecia si sia impegnata a non ostacolarci”.

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“Quali speranze ripone nel nuovo governo greco?”.

Gjorge Ivanov
“Già oggi esiste una cooperazione a livello economico, culturale e artistico. Ci sono programmi di scambio fra artisti, musicisti, studenti… Da vent’anni non c‘è però dialogo a livello politico, neanche ai più alti livelli dello Stato. E questo, nonostante abbia già sollecitato quattro volte un incontro con il presidente greco. Dal nuovo governo ci aspettiamo il rispetto delle nuova realtà, sia per quanto riguarda la Macedonia, che i suoi vicini. E ci attendiamo inoltre che restituisca alla Grecia il suo ruolo di leadership regionale”.

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“Ovunque, qui a Skopje, nella Capitale, vediamo statue in costruzione di eroi e guerrieri dell’antichità. Atene le interpreta come un gesto ostile. Lei cosa ne pensa?”.

Gjorge Ivanov
“Siamo membri dell’Unesco e questo ci costringe a preservare e valorizzare la totalità del nostro patrimonio culturale. Non è certo colpa nostra, se la nostra regione è così ricca di storia…”.

euronews
“Gli albanesi dicono di sentirsi esclusi dalla costruzione di questa ‘antica identità macedone’ a cui contribuiscono tutte queste statue a Skopje. Cosa risponde lei, in qualità di presidente di tutte le differenti comunità del Paese?”.

Gjorge Ivanov
“Sono osservazioni isolate che non corrispondono affatto alla posizione ufficiale della comunità albanese”.

euronews
“Passiamo ora all’Unione Europea e ai cosiddetti ‘colloqui ad alto livello’ con Bruxelles. Durante questi colloqui ad alto livello sono emerse preoccupazioni per il fatto che di recente diversi media critici col governo siano stati fatti chiudere. La libertà d’espressione è a rischio?”.

Gjorge Ivanov
“Come sa, qui in Macedonia, c‘è da una parte la ‘realtà dei fatti’ e dall’altra la ‘realtà dei media’. E spesso questa realtà mediatica non ha nulla a che vedere con quella dei fatti e con quanto davvero avviene nella vita pubblica. In termini di democrazia, pluralismo e libertà tutto è assolutamente trasparente. Purtroppo la stretta connessione fra elite economica e media, presente in tutti i paesi ex-comunisti, si registra tuttavia anche qui in Macedonia. Troppo spesso i media vengono asserviti agli interessi privati di singoli individi”.

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“La Commissione Europea sembra preoccuparsi anche dell’indipendenza del sistema giudiziario. Il sospetto di Bruxelles è in particolare che serva gli interessi del principale partito di governo… L’indipendenza dei giudici è davvero garantita?”.

Gjorge Ivanov
“È per questo che abbiamo bisogno di aderire all’Unione Europea: perché attraverso negoziati e riforme potremo finalmente raggiungere gli standard europei. Presto la realtà macedone risponderà a quella europea. E parlo anche del sistema giudiziario”.

euronews
“Nel 2001 il suo Paese era a un passo dalla guerra civile. Uno scenario che potrebbe ripetersi? Può escludere, sì o no, che questo conflitto ‘sotto traccia’ torni ad esplodere?”.

Gjorge Ivanov
“C‘è chi parla dei Balcani come di una polveriera. Polveri a cui, nell’estremità meridionale della regione in cui ci troviamo, non si è però finora mai dato fuoco”.

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