Il premier indiano Narendra Modi doveva essere il protagonista indiscusso di questa edizione del Forum economico, prima che Trump annunciasse il suo arrivo previsto solo per venerdì. Insieme al suo omologo canadese contro tentazioni protezionistiche
Incarnano la Davos di oggi, il premier indiano e il suo omologo canadese
Il primo, Narendra Modi, doveva essere il protagonista indiscusso di questa edizione del forum economico, prima che Trump annunciasse il suo arrivo, previsto solo per venerdì.
Giunto con un'ampia delegazione, Modi ha indicato nel terrorismo, cambiamento climatico e nel neoprotezionismo i principali ostacoli allo sviluppo . La tentazione di chiudersi produce solo nuove tariffe e barriere, ha dichiarato.
Le parole di Modi sono la risposta all'affondo commerciale di Trump su lavatrici e pannelli solari importati da Cina, Vietnam Thailandia e Messico .
Ma non è tutto, l'amministrazione americana prepara una serie di misure per proteggere un settore st
Discorso improntato alla parità di genere economica quello del premier canadese, Justin Trudead, che ha siglato un ampio accordo commerciale transpacifico -che non include gli Stati Uniti- e rivolto anche lui all'amministrazione Trump ha dichiarato:
"Stiamo lavorando tenacemente per assicurarci che il nostro vicino meridionale riconosca la validità del Nafta, ricordando quanto ne abbia beneficiato anche la sua economia, non solo l'economia globale. Siamo aperti a a nuovi accordi commerciali che siano vantaggiosi per i nostri cittadini".
Questo mercoledì è la volta di Angela Merkel, Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni