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In una città svizzera i medici prescrivono visite gratuite ai musei come forma di terapia

Marianne de Reynier Nevsky, responsabile della mediazione culturale a Neuchâtel, e la consigliera comunale Julie Courcier Delafontaine.
Marianne de Reynier Nevsky, responsabile della mediazione culturale a Neuchâtel, e la consigliera comunale Julie Courcier Delafontaine. Diritti d'autore  Jamey Keaton/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Jamey Keaton/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Elise Morton & AP
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A Neuchâtel, in Svizzera, un progetto pilota ha stanziato fondi per permettere ai medici di prescrivere ai pazienti visite gratuite ai musei. L'iniziativa è volta a migliorare la salute fisica e mentale dei cittadini. Finora già cinquecento le prescrizioni

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Stressati? Vi sentite giù di corda? Avete bisogno di un po' di relax? Se vi trovate nella città svizzera di Neuchâtel, potreste ottenere un certificato medico per visitare un museo gratuitamente.

Grazie a un innovativo progetto pilota lanciato dalle autorità locali e regionali, i medici possono ora prescrivere "visite al museo" come parte di un piano di cura. L'iniziativa, che copre il costo dell'ingresso a uno dei quattro musei della città, mira a migliorare la salute mentale e a fornire una pausa culturale ai pazienti.

L'idea è supportata dalla scienza. Un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità del 2019 ha evidenziato i numerosi benefici per la salute mentale derivanti dal coinvolgimento delle arti. Dalla riduzione dell'impatto dei traumi al rallentamento del declino cognitivo, è stato dimostrato che l'arteterapia ha un impatto positivo sul benessere generale.

"L'arte può aiutare a rilassare la mente, quasi come una medicina preventiva", ha dichiarato Julie Courcier Delafontaine, membro del consiglio comunale di Neuchâtel. "La gente si è resa conto durante la pandemia da Covid, quando i siti culturali sono stati chiusi, di quanto abbiamo bisogno di questi spazi per sentirci meglio".

Da quando è stato lanciato, il programma ha distribuito circa cinquecento prescrizioni, con un budget modesto di 10mila franchi svizzeri (circa 10.460 euro).

In caso di successo, i funzionari locali stanno valutando la possibilità di estendere il programma ad altre attività culturali come il teatro o la danza. Anche se attualmente il sistema sanitario nazionale svizzero non copre la "cultura come terapia", Courcier Delafontaine spera che possa farlo in futuro.

Esercizio intellettuale e fisico

Marianne de Reynier Nevsky, responsabile della mediazione culturale a Neuchâtel, ha contribuito alla creazione del programma, ispirandosi a un'iniziativa simile lanciata a Montreal nel 2019. Secondo lei potrebbe beneficiarne un'ampia gamma di pazienti, da quelli che soffrono di depressione a quelli con malattie croniche o problemi di mobilità.

"Potrebbe essere una persona con depressione, una persona che ha problemi a camminare, una persona con una malattia cronica", ha spiegato Nevsky. La chiave è incoraggiare i pazienti a uscire di casa, a camminare e a confrontarsi con l'ambiente circostante, anche solo per un'ora in un museo".

Il dottor Marc-Olivier Sauvain, primario di chirurgia presso la rete ospedaliera di Neuchâtel, ha già prescritto ai pazienti di visitare i musei. Per coloro che si preparano a un intervento chirurgico, è un'opportunità per tenersi in forma e fare attività prima di andare sotto i ferri.

Egli ritiene che una diffusione più capillare contribuirà a far muovere un maggior numero di pazienti. "Penso che questi pazienti beneficeranno pienamente delle prescrizioni museali", ha detto Sauvain. "È un'occasione per fare esercizio fisico e intellettuale".

E non sono solo i medici a essere entusiasti. Carla Fragniere Filliger, insegnante e poeta in pensione, si è detta favorevole all'idea durante una recente visita al Museo etnografico. "Penso che sia una grande idea", ha detto. "Dovrebbero esserci ricette per tutti i musei del mondo!".

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