Ancora nessun accordo tra i 27 leader del paesi dell'Unione Europea nel corso del consiglio straordinario di Bruxelles: troppe le divergenza, sul bilancio UE, sul "Recovery Fund" e, persino, sullo stato di diritto come paradigma per ottenere fondi e sovvenzioni. Ma i negoziati continuano...
Consiglio europeo straordinario. Con fumata nera. Ma non è detta l'ultima parola.
Nessun accordo, dopo tre giorni di incontri a Bruxelles,
"E potrebbe non esserci alcun accordo", profetizza Angela Merkel, sperando di sbagliarsi.
Discussione senza fine tra i leader dell'Unione Europea per concordare il bilancio 2021-2027 dell'UE e il Recovery Fund per il Coronavirus.
"Qualche passo in avanti: i negoziati continuano"
Spiega il premier irlandese Micheál Martin, in carica da pochi mesi (ha preso il posto del suo precedessore Leo Varadkar):
Orbán contro Rutte
Tra i 27 paesi dell'Unione esistono sempre più spaccature: i leader dell'Europa dell'Est, guidati dall'ungherese Viktor Orbán, si oppongono ai fondi concessi in base anche al rispetto dello stato di diritto nei rispettivi paesi, come chiesto dal premier olandese Mark Rutte.
"Rutte mi odia!", ha dichiarato Orbán.
Europa del Sud contro i paesi "frugali"
E i leader dell'Europa del Sud, tra cui Giuseppe Conte (ma anche Emmanuel Macron, Pedro Sánchez e Kyriákos Mitsotákis), respingono la richiesta dei cosiddetti cinque paesi "frugali" (Olanda, Svezia, Danimarca, Austria e, in parte minore, Finlandia) di una somma ridotta e legata alle esigenze di riforma economica.
"La posta in gioco è molto più alta"
Spiega il corrispondente da Bruxelles di Euronews, Jack Parrock:
"La realtà di questo vertice UE è essenzialmente la stessa di tutti gli altri vertici UE. Ognuno dei leader deve tornare nelle proprie capitali con qualcosa che può vendere come una vittoria agli elettori. Ma stavolta è diverso, perché le somme di denaro di cui stanno discutendo sono così elevate, che la posta in gioco è più alta che mai".
Rutte, l'intransigente
Il primo ministro olandese Mark Rutte è il più ostinato oppositore al piano in discussione sul tavolo di Bruxelles - che insiste su un tetto di 350 miliardi di euro di sovvenzioni -, preferendo prestiti con condizioni rigide. E accompagnati da vere e proprie riforme.
Rutte guida il gruppo dei paesi "frugali", che non vogliono un'Europa troppo generosa...
➡️ Rutte, ossessionato dalle spese (anche in famiglia)
Michel ci prova
Secondo le ultime trattative, condotte dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel - che ha presentato una bozza di accordo -, gli aiuti potrebbero arrivare a quota 400 miliardi di euro. Conservando gli altri 350 miliardi di prestiti.
Stati che mettono veti sugli altri Stati?
Commenta l'analista politica Marta Pilati:
"Sulla governance della struttura di recupero e resilienza, i leader europei hanno insistito per un voto all'unanimità per l'approvazione dei piani di recupero nazionali. Quindi, in pratica, ogni Stato membro otterrebbe un potere di veto sui piani di come gli altri Stati membri vorrebbero spendere i soldi ricevuti".
Rendere le economie più "green"
Uno degli obiettivi di questo Consiglio europeo straordinario riguarda anche il modo in cui rendere piu "verdi" le economie europee attraverso il nuovo bilancio di previsione.
Che dev'essere pronto e funzionante entro la fine di quest'anno.
Sarà possibile?