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Web Summit 2025: come può l'Europa costruire il suo "sistema immunitario digitale"?

Luísa Proença, vice direttore nazionale della Polícia Judiciária (PJ)
Luísa Proença, vice direttore nazionale della Polícia Judiciária (PJ) Diritti d'autore  Alex Broadway/Web Summit via Sportsfile
Diritti d'autore Alex Broadway/Web Summit via Sportsfile
Di Ema Gil Pires
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La cooperazione tra i vari Stati dell'Ue è un :fattore chiave per la sicurezza digitale europea", senza dimenticarsi l'innovazione, ha affermato Luísa Proença, vice direttrice della Polizia giudiziaria portoghese

La cybersicurezza è un tema chiave al Web Summit di Lisbona, evento annuale sulla tecnologia. Una delle sfide contemporanee che il mondo si trova ad affrontare è proprio quella legata alla sicurezza digitale e ai rischi informatici sia su larga scala che nel privato.

Luísa Proença, vice direttrice nazionale della Polizia giudiziaria portoghese, ha partecipato a un panel durante il quale si è discusso di ciò che è necessario per "costruire il sistema immunitario digitale dell'Europa".

Proença ha spiegato in un'intervista rilasciata a Euronews, che il nuovo contesto tecnologico in un momento in cui la guerra continua nell'Europa orientale, porta "nuove minacce" ma anche "nuove opportunità".

I più recenti progressi tecnologici hanno fatto sì che le infrastrutture critiche dei vari Paesi dell'Unione europea, così come le stesse autorità nazionali, siano sempre più interconnesse.

"Il fatto che le entità siano più interconnesse comporta, da un lato, anche un rischio congiunto, perché quando un incidente si verifica in un certo punto, avrà naturalmente ripercussioni in altri punti della catena".

Ma ciò consente anche che, una volta risolti i rischi, questi si risolveranno su una "dimensione più ampia", con impatti che finiscono per coinvolgere un numero maggiore di paesi contemporaneamente, ha aggiunto.

Lo sforzo europeo va "massimizzato"

Le sfide sono molteplici a livello tecnologico, ma anche in termini di formazione del personale che combatte la criminalità a livello interno, quindi nelle operazioni vere e proprie, e a livello esterno, quindi in campagne di prevenzione.

L'alfabetizzazione è uno "strumento assolutamente essenziale" per rispondere anche alle nuove minacce in termini di sicurezza informatica, ha spiegato. 'Ognuno di noi è un punto vulnerabile".

Il coordinamento a livello europeo è quindi un elemento chiave da tenere presente nella costruzione del "sistema immunitario digitale" dell'Europa.

"La Polizia portoghese sta lavorando insieme alle controparti per capire, a livello globale, quali sono queste minacce".

Secondo Proença la vice direttrice, l'innovazione rappresenta una variabile, sia dal punto di vista tecnologico che delle risorse umane.

E la Polizia portoghese, così come altri corpi in Europa, dispone di un laboratorio di innovazione che di "guardare al futuro", senza dimenticare i rischi del presente.

E "condividere le buone pratiche la tecnologia, le migliori soluzioni, i migliori approcci deve essere una priorità", ha detto.

Un altro modo per rispondere al problema potrebbe essere quello di investire nell'autonomia strategica dell'Ue.

"Questo investimento che l'Europa sta facendo nella tecnologia deve essere massimizzato, ma deve anche essere tradotto in soluzioni europee", ha detto.

"Non dico che questo significhi 'chiudere l'Europa', dal punto di vista tecnologico. Ma la soluzione è ridurre la dipendenza che abbiamo".

"E noi in Europa abbiamo molta capacità tecnologica, abbiamo cervelli brillanti, abbiamo università di alto livello, quindi penso che siamo sulla strada giusta per raggiungere quell'autonomia strategica che ci rende più forti e meno vulnerabili agli attacchi dall'esterno".

Le sfide della tecnologia sono molteplici

Luísa Proença ha chiare le principali sfide che attualmente interessano il blocco europeo.

"Le reti criminali che approfittano dei flussi migratori e le comunità molto fragili che cadono facilmente nelle mani dei gruppi della criminalità organizzata" sono in cima alla lista.

Ma anche il"traffico di droga e di bambini, lo sfruttamento sessuale dei minori, spesso non accompagnati, e tutto il contesto online a cui sono sottoposti".

Nella lista Proença include anche anche le transazioni finanziarie digitali e i "cripto-asset che finiscono per finanziare il terrorismo", ma anche il "riciclaggio di denaro".

Rispetto al passato, "l'Europa è sicuramente più preparata", anche perché "dispone degli strumenti normativi necessari, che a volte sembrano essere un ostacolo al progresso", ha ammesso.

"Non dobbiamo dimenticare che bisogna preservare la vita delle persone e la loro privacy", ha ricordato.

"Non saremo mai completamente preparati [a rispondere a tutte le minacce], ma almeno siamo consapevoli del rischio e stiamo lavorando per essere sempre più capaci".

"E non so se saremo mai preparati, perché la tecnologia è sempre in evoluzione, ma anche il crimine è sempre in evoluzione, cambia".

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