Un nuovo dispositivo in campo per il supporto dei non vedenti

In collaborazione con The European Commission
Un nuovo dispositivo in campo per il supporto dei non vedenti
Diritti d'autore 
Di Claudio Rosmino
Condividi questo articolo
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Uno dei principali aiuti per la mobilità dei non vedenti è ancora il bastone bianco. Ma pensate invece qual contributo potrebbe dare un dispositivo in grado di comunicare in tempo reale cosa avviene intorno alla persona.

Tradurre i suoni in immagini è possibile. Un dispositivo creato apposta per i non vedenti è in grado di farlo. Per questa edizione di Futuris, Claudio Rosmino è stato in Romania a seguire gli sviluppi dell'applicazione di questo dispositivo, realizzato nell'ambito del progetto Sound of vision dell'Unione europea, e il quale - sebbene ancora un prototipo - una volta commercializzato può rappresentare un valido supporto per i non vedenti o gli ipovedenti.

L'importanza dei test

Presso l'Università di Bucarest, Nicolai Catalin è andato a testare il dispositivo. Catalin ha perso la vista progressivamente durante la sua infanzia, oggi insegna in un istituto per persone non vedenti ed è tra i volontari del test sul navigatore. La sua esperienza è via via di grande aiuto nella personalizzazione del dispositivo nello sviluppo delle esigenze degli utenti.

Il non vedente è  guidato in tempo reale dai suoni in 3D in combinazione con un ritorno tattile sul campo. La loro intensità cambia a seconda della distanza dall'oggetto. Secondo i ricercatori che lavorano a questo progetto, lo strumento rappresenta la creazione di un nuovo senso tattile per le persone non vedenti. Inoltre, grazie all'applicazione, gli utenti possono anche "leggere" la segnaletica.

Immaginate... farmacia, bar, metropolitana, supermercato: i testi possono essere trasmessi all'utente dopo che il sistema lo intercetta e il non vedente si dirige verso il suono che "emette" il testo.

Cosa fa il dispositivo

Il sistema è dotato di una telecamera in 3D che scannerizza di continuo l'ambiente, in tutto 20 volte al secondo. Il dispositivo è molto veloce. A quel punto i dati vengono processati attraverso gli algoritmi di un computer, spezzettando singolarmente ogni oggetto che incontra l'utente, il quale può vedere ogni singolo ogetto intorno a sé attraverso i suoni generati dal computer in 3D. Insomma, il non vedente incontra gli oggetti attraverso le vibrazioni che gli arrivano dalla cintura che indossa.

Il sistema identifica gli oggetti più importanti nella scena che l'utente si trova di fronte: come scale, porte o persone che si aggirano intorno. Qualsiasi modifica che avviene nell'ambiente circostante viene immediatamente individuata.

Lo sviluppo del navigatore esterno è stato curato dal polo universitario tecnologico di Iasi. Camminare in luoghi aperti per i non vedenti rappresenta una sfida. La tecnologia del dispositivo individua le modifiche che avvengono intorno come a esempio la luce, le automobili le persone, la pioggia... e altre cose.Le telecamere analizzano poi l'ambiente esterno in modo tale da poter misurare le distanze intorno. I ricercatori stanno perfezionando i navigatori interno ed esterno in modo da combinarli in un unico strumento. Il prossimo passo consisterà nella miniaturizzazione del dispositivo per iniziarne al commercializzazione entro i prossimi due anni.

Risorse addizionali per questo articolo • Simona Zecchi

Condividi questo articolo