Mentre i leader europei partecipano alla Cop30, online circolano notizie secondo cui la controversa Avenida Liberdade, un'autostrada a quattro corsie di 13 km che attraversa l'Amazzonia, sarebbe stata costruita appositamente per il vertice sul clima
Il governo brasiliano è stato accusato di aver abbattuto 100mila alberi nello Stato settentrionale di Pará, in Amazzonia, nell'ambito di un piano per la costruzione di un'autostrada a quattro corsie vicino alla città di Belém, così da facilitare l'accesso alla Cop30, la Conferenza delle Nazioni unite sul clima.
Sebbene il ritiro degli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi ne abbia indebolito lo slancio collettivo, l'Ue rimane il maggior contributore mondiale ai finanziamenti per il clima, con leader e personalità dell'industria climatica in viaggio verso l'evento, che durerà fino al 21 novembre.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è unito a queste affermazioni, sostenendo sulla sua piattaforma Truth Social che la foresta pluviale brasiliana è stata deturpata per permettere agli "ambientalisti di viaggiare".
Nel frattempo, altri utenti dei social media hanno risposto al post della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sull'importanza della Cop30, sottolineando la presunta "ironia di profanare l'iconica foresta pluviale per ospitare un vertice sul clima!".
In realtà, le accuse sono fuorvianti, perché la storia è più complessa di quanto sembri e molti utenti online stanno intenzionalmente diffondendo affermazioni false per screditare l'evento e alimentare la disinformazione sul clima.
La realizzazione dell'autostrada non è legata direttamente alla Cop30
La controversa Avenida Liberdade, un'autostrada a quattro corsie di 13 chilometri che attraversa l'Amazzonia, è in cantiere dal 2012 ed è stata annunciata ufficialmente nel 2020 - prima dell'annuncio ufficiale del 2023 che indicava il Brasile come sede ospitante della Cop di quest'anno.
L'idea era di collegare Marituba - una città vicina a Belém - con la capitale, nel tentativo di alleggerire la congestione delle strade già esistenti.
La costruzione della strada è iniziata nel giugno 2024, ma è stata sospesa in più occasioni a causa delle proteste e dell'indignazione locale contro il progetto e la mancata consultazione delle comunità locali.
Nel marzo 2025, la BBC ha pubblicato un articolo sull'autostrada, alimentando ulteriormente la polemica.
Nell'articolo, il segretario alle infrastrutture dello Stato, Adler Silveira, ha dichiarato che la strada figurava tra i 30 progetti che Belém stava sviluppando per "prepararsi" e "modernizzarsi", per garantire "un'eredità per la popolazione e, cosa più importante, servire le persone per la Cop30 nel miglior modo possibile".
Tuttavia, gli organizzatori della Cop hanno reagito alla pubblicazione dell'articolo della BBC, intitolato Foresta amazzonica abbattuta per costruire la strada per il vertice sul clima, affermando che la costruzione della strada non rientra "nella responsabilità del governo federale" o "nei 33 progetti infrastrutturali previsti per la Cop30".
Sebbene l'autostrada di 13 chilometri non faccia parte dell'elenco ufficiale dei progetti per la Cop30 stilato dal governo federale brasiliano, i media locali suggeriscono che lo slancio per la costruzione della strada si è intensificato prima dell'evento, come parte di una spinta a migliorare le infrastrutture.
In un articolo pubblicato dalla testata locale Pará Terra Boa, Silveira ha presentato una serie di progetti volti a migliorare la mobilità nello Stato del Pará, tra cui l'Avenida Liberdade, affermando che "la Cop è un evento che accelererà proprio tutto questo nel contesto delle infrastrutture".
Ciononostante, Rafael de Pino, giornalista brasiliano che si occupa di disinformazione climatica, ha dichiarato a The Cube, il team di fact-checking di Euronews, che "se il governatore del Pará annuncia un progetto stradale come parte dei preparativi per la Cop30, ciò non lo rende un progetto ufficiale della Cop30, né tanto meno "un'autostrada a quattro corsie per gli ambientalisti"".
In definitiva, la strada non è ancora stata completata, ma le autorità locali hanno dichiarato di volerla terminare entro l'inizio del 2026.
Le comunità locali protestano contro il progetto
Alcune comunità indigene che vivono nei pressi dell'Avenida Liberdade denunciano la mancanza di consultazione sul progetto, la sensazione di essere sempre più circondati da infrastrutture e le preoccupazioni per l'insicurezza alimentare, alla luce del fatto che in tanti vivono di agricoltura locale.
Dal 2016, lo Stato del Pará detiene il record annuale di deforestazione in Brasile.
"Solo nel 2024 sono stati distrutti 1.260 chilometri quadrati di foresta amazzonica", ha detto de Pino. "Questa deforestazione è guidata soprattutto dal settore agroalimentare, oltre il 90 per cento secondo MapBiomas, per aprire nuovi pascoli. Parte di questo settore finanzia anche la macchina della disinformazione climatica, come riportato da Agência Pública".
"Il continuo silenzio su questi numeri, anche quando la Cop30 si sta svolgendo a Belém, è profondamente preoccupante", ha aggiunto.
Il Brasile ha deciso di ospitare la Cop30 di quest'anno con l'impegno di dare risalto alle popolazioni indigene, il cui stile di vita dipende dalla foresta amazzonica.
Il 15 novembre, attivisti e indigeni sono scesi in strada a Belém, nell'ambito della più grande protesta organizzata al di fuori di un evento della Cop dopo la Cop26, tenutasi quattro anni fa a Glasgow.
La scorsa settimana, anche gli indigeni hanno inscenato proteste che hanno impedito l'ingresso alla sala della conferenza.