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Il Senato approva il reato di femminicidio e prevede l'ergastolo: la legge attesa ora alla Camera

Una donna regge la foto di Giulia Cecchettin, la 22enne accoltellata a morte dall'ex fidanzato, durante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne nel 2023
Una donna regge la foto di Giulia Cecchettin, la 22enne accoltellata a morte dall'ex fidanzato, durante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne nel 2023 Diritti d'autore  AP Photo/Luca Bruno - archivio
Diritti d'autore AP Photo/Luca Bruno - archivio
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I senatori hanno approvato all'unanimità il testo che fornisce una definizione molto ampia di femminicidio e ne inasprisce pene e aggravanti, rispetto all'originale disegno di legge presentato lo scorso 8 marzo

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Il Senato ha approvato il disegno di legge che inserisce il reato specifico di femminicidio nel codice penale, rendendolo punibile con l'ergastolo.

Mercoledì l'aula di Palazzo Madama ha approvato la misura all'unanimità, il che lascia presagire una conferma senza problemi da parte della Camera per la sua entrata in vigore.

In un nuovo articolo del Codice Penale, il 577 bis, il femminicidio viene contestato a "chiunque cagioni la morte di una donna" commettendo "atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna" o "in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali".

L'unanimità sembra il frutto di un'attenzione rinnovata al fenomeno dei femminicidi che ha avuto un'impennata in Italia negli ultimi anni.

Cosa prevede il ddl femminicidio

L'intesa tra maggioranza e opposizione ha consentito di negoziare una versione finale che include l'aspetto relazionale e il rifiuto della donna, che è spesso il movente di un femminicidio. Il testo inizialmente parlava di "atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna, per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità".

La nuova definizione di femminicidio riguarda anche chi si percepisce come donna e si è orientato verso un'altra identità di genere. Il provvedimento inasprisce le aggravanti per i maltrattamenti in famiglia, le lesioni e lo stalking, e le misure di prevenzione dal braccialetto elettronico potenziato al divieto di avvicinamento, accogliendo l'impostazione che questo reato non avvenga in situazioni di emergenza ma sia il risultato di abusi e violazioni dei diritti strutturali.

La legge stanzia anche 10 milioni di euro per supportare gli orfani lasciati dai femminicidi e i minori di cui una donna non può più occuparsi adeguatamente dopo avere subito un tentato femminicidio.

"Sono estremamente lieto" perché "sui temi importanti il Senato sa esprimersi senza distinzioni di appartenenza", ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni, perché "l'Italia è tra le prime nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile".

Le opposizioni di Pd, Avs e M5s, che hanno visto accolti alcuni dei loro emendamenti, denunciano l'assenza nella legge di investimenti sulla prevenzione, in particolare sull'educazione affettiva nelle scuole sempre osteggiata dalla maggioranza di centrodestra.

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